La Cgil: «Ancora scioperi Sicor rifiuta il confronto» 

Operai di nuovo ai cancelli. Al rientro dalla pausa di Ferragosto ancora nessuna risposta da parte dell’azienda. E la lotta riparte. Ai lavoratori anche la solidarietà del settore pubblico


MICHELE STINGHEN


Rovereto. Silenzio assoluto dall'azienda: e oggi i lavoratori di Sicor continueranno la protesta con un nuovo presidio davanti ai cancelli, dalle 13.30 alle 14.30.

Alla riapertura della fabbrica, ieri, dopo la pausa per le ferie di Ferragosto, i rappresentanti sindacali si aspettavano almeno un cenno da parte dei vertici aziendali, dopo che i dipendenti per settimane avevano scioperato a singhiozzo contro i tagli agli stipendi decisi unilateralmente dall'azienda. In un attimo i lavoratori si sono visti cancellare l'integrativo aziendale, perdendo fino a 3 mila euro all'anno, tra quattordicesima e incentivi. La prostesta aveva smosso la politica e i lavoratori di Sicor avevano ricevuto la solidarietà di numerosi colleghi di altre aziende del settore metalmeccanico. Anche il sindaco Valduga e l’assessore provinciale Spinelli avevano tentato di offrire la propria mediazione.

L’azienda resta muta

L'unica parte a non fare proprio nulla è stata l'azienda. «Nonostante la nostra lettera di sollecito - ci dice Aura Caraba, della Fiom - nè l'amministratore delegato nè altri rappresentanti di Sicor ci hanno dato risposta. Totale silenzio». Ieri, con la riapertura dell'azienda, constatando questo "muro silenzioso", i lavoratori hanno deciso di ripartire con i presidi davanti ai cancelli. La protesta continua, valutando di giorno in giorno cosa fare. Per gli operai la situazione diventa sempre più difficile, molti, con gli scioperi a singhiozzo, sono arrivati a perdere fino a sessanta ore di retribuzione.

«Il clima non è sereno in Sicor - prosegue Caraba - ci saremmo aspettati un ripensamento sulla decisione da parte dell'amministratore delegato, invece nulla. Questo nonostante la solidarietà arrivata dagli altri metalmeccanici e anche dalla Funzione Pubblica, i lavoratori oggi hanno ringraziato i colleghi per questa sensibilità».

Si allarga la solidarietà

La vicinanza ai lavoratori di Sicor è arrivata anche dal settore pubblico: «Il tema riguarda tutti i lavoratori, si tratta della difesa di diritti e salario frutto di lotte e di sacrifici che, con o senza la grave crisi economica post Covid, sono sempre sotto attacco - scrive Luigi Diaspro, segretario della Funzione Pubblica Cgil del Trentino - La lotta di questi lavoratori è sacrosanta e va sostenuta: disdire i contratti integrativi e territoriali per assorbire gli aumenti del contratto nazionale vuol dire semplicemente scaricare sui lavoratori il costo dei rinnovi contrattuali conquistati a fatica e spesso dopo anni, come il contratto della sanità privata che non è ancora stato sottoscritto.

“Sosteniamo la lotta”

Invitiamo i nostri iscritti e tutti i lavoratori dei servizi pubblici trentini a contribuire per sostenerne la lotta che, dopo una settimana di sciopero totale e due di sciopero a singhiozzo, prosciuga le buste paga ma non la determinazione di questi lavoratori». Il modo è aderire alla sottoscrizione nel “fondo di resistenza” destinato ai lavoratori Sicor.













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