Ipotesi Mattei al vertice di Marangoni
L’ex sindaco di Arco e top manager delle Cartiere del Garda viene dato come probabile prossimo amministratore delegato
ROVERETO. La voce gira con crescente insistenza, non solo nell’ambiente industriale ma anche nella zona di Arco: l’ex sindaco Paolo Mattei, già top manager delle Cartiere del Garda e del colosso Burgo, sarebbe in predicato di diventare il nuovo amministratore delegato el gruppo Marangoni. Nulla di ufficiale, beninteso, ma l’indiscrezione ha una sua logica, a partire dalla fresca nomina di Mattei nella squadra di professionisti che affiancherà in questa prima fase il presidente Vittorio Marangoni e il vicepresidente Giuseppe Marangoni, i quali hanno assunto ad interim il ruolo di guida del gruppo solo la settimana scorsa, dopo le sorprendenti dimissioni rassegnate dall’ad Dino Maggioni, arrivato solo a ottobre 2016 e già uscito dopo meno di due anni. Di certo, Mattei ha dalla sua una lunga esperienza nella guida di grandi gruppi industriali, ed è difficile immaginarlo in un ruolo subalterno, come semplice consulente della famiglia Marangoni. La quale ha di fatto riassunto il controllo del gruppo di proprietà, ma a quanto pare di capire dalla stringata nota che annunciava le dimissioni di Maggioni, solo per lo stretto necessario ad individuare il prossimo amministratore delegato. Per il momento, Mattei, al pari di Giorgio Paglioni che invece arriva da Ernst & Young, è uno dei professionisti che affiancano la famiglia per darle supporto «in questa fase di transizione», come spiegava il comunicato ufficiale. È del tutto probabile che nulla cambi almeno fino al 30 agosto, data in cui il nuovo vertice aziendale dovrebbe presentarsi per un primo incontro con il sindacato. Un incontro richiesto quando ancora Maggioni era al proprio posto, e confermato dopo le sue dimissioni.
Sul tavolo ci saranno le recenti difficoltà dell’azienda, attanagliata da una forte crisi di liquidità che ostacola persino l’acquisto delle materie prime. Mattei, nel proprio bagaglio di esperienze professionali, vanta anche una grandi capacità di gestione dei processi di ristrutturazione aziendale (come quelle recenti delle Cartiere del Garda e del gruppo Burgo), è una persona decisa e concreta, sa come condurre complesse trattative sindacali e quindi sulla carta pare il profilo ideale per gestire una nuova fase del gruppo Marangoni. Lo striminzito biennio di Maggioni non ha risolto i problemi strutturali del gruppo, è dunque verosimile che Marangoni intenda dare corso a un processo di forte cambiamento e risanamento. Cosa possa costare in termini di risorse umane, a prescindere dalla eventuale nomina di Mattei ai vertici, non è materia sulla quale si possa tirare a indovinare. Ma la sensazione è che i nodi di Marangoni siano arrivati al pettine. (gi.l.)
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