IL CONTROLLO DELLA FINANZA 

Gli sequestrano la Porsche: sviene 

L’auto è di una società svizzera per cui lavora il figlio: frode ai dazi



ROVERETO. Quando la Guardia di Finanza lo ha fermato e gli ha contestato l’irregolarità sequestrandogli la costosa Porsche, l’uomo alla guida si è sentito male ed è persino svenuto. L’auto era intestata a una società svizzera, il cui legale rappresentante è il figlio dell’uomo. Il quale era però al volante senza il proprietario dell’auto, e non aveva dunque nè il titolo e nemmeno l’autorizzazione per poterla utilizzare. Per i finanzieri della Compagnia di Rovereto, era un caso di “contrabbando extra ispettivo” e così la Porsche targata Svizzera è stata sequestrata e messa a disposizione dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli di Trento. Secondo la Finanza, che negli ultimi tempi ha dato una stretta a questo fenomeno (8 le auto con targa straniera sequestrate nel 2015, 14 nel 2016 e una ventina lo scorso anno), quella che può apparire come un’ingenuità - viaggiare con targhe di varie nazionalità extraeuropee - nasconde sovente un escamotage per evadere i dazi. In generale, si tratta di auto di lusso, mezzi di grossa cilindrata, costosi e spesso esclusivi, immatricolati in paesi extra Ue. Per utilizzarli in Italia (o comunque in Europa) bisognerebbe richiedere l’autorizzazione all’importazione, lo prevedono le leggi doganali. E già la reimmatricolazione rappresenta un costo significativo, al quale si aggiungono le spese del bollo auto (che viene così evaso), i benefici che derivano dai prezzi delle coperture assicurative, oltre all’indiscutibile vantaggio di diventare “invisibili” (o meglio, irreperibili) per eventuali violazioni del codice della strada. Secondo la Finanza, il fatto che l’uomo alla guida della Porsche utilizzasse l’auto come fosse di proprietà - pur non avendo titolo di guidarla, essendo l’auto di una società extraeuropea - dimostrerebbe che l’intenzione di base è quella di evadere i dazi, e sfruttare migliori condizioni assicurative. Da qui l’esito del controllo, con il sequestro della costosa sportiva tedesca al roveretano, che ora avrà l’incomodo di spiegare al proprio figlio che fine abbia fatto la Porsche intestata alla società.













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