Frode carosello, ditta roveretana nei guai

Rovereto. C’è anche un’azienda roveretana, La Syomec Srl, tra le imprese coinvolte in un’indagine della Guardia di Finanza di padova che dall’alba di ieri ha coinvolto oltre 120 fiamme gialle...



Rovereto. C’è anche un’azienda roveretana, La Syomec Srl, tra le imprese coinvolte in un’indagine della Guardia di Finanza di padova che dall’alba di ieri ha coinvolto oltre 120 fiamme gialle padovane più altrettanti militari in forza a 23 reparti del corpo in 15 province lungo tutta la penisola: Genova, Asti, Milano, Brescia, Trento, Venezia, Belluno, Rovigo, Treviso, Verona, Vicenza, Pordenone, Parma, Avellino e Lecce. Sono state disposte 12 misure cautelari personali e a un decreto di sequestro preventivo (anche per equivalente) per un valore complessivo di oltre 8,5 milioni di euro, finalizzato alla confisca per reati tributari e riciclaggio, emessi dal Gip del Tribunale di Padova. Molteplici le ipotesi di reato (associazione per delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e auto-riciclaggio, aggravati dalla transnazionalità). Tra i beni oggetto del provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, sono già stati preventivamente individuati immobili di pregio per un valore di quasi 3 milioni di euro. A capo del sodalizio erano il padovano G.M. (classe ’59), il vicentino L.S. (classe ’60) ed il chioggiotto R.C. (classe ’72), tutti destinatari di misure cautelari. In loro supporto agivano il veneziano D.D. (classe ’72), esperto contabile titolare di uno studio di contabilità nel centro storico di Venezia, e parecchi imprenditori, su tutti i veneziani M.D.S. e R.S. (rispettivamente classe ’69 e ’78), nonché il vicentino P.P. (classe ‘64), con precedenti specifici. Lo schema è quello delle frodi carosello all’Iva in cui una società “cartiera” (o “missing trader”) ha il compito esclusivo di generare cartolarmente movimentazioni di beni, emettendo fatture per operazioni inesistenti per un lasso temporale di circa 12 mesi, nell’arco del quale omette di adempiere agli obblighi fiscali nei confronti dell’Erario, mentre le fatture vengono annotate in contabilità dalle società clienti, formalmente acquirenti di beni “fantasma”, consentendo loro di dedurre costi e di compensare Iva inesistenti.

Tra le società “cartiere” ci sarebbe anche la Syomec, che però, a quanto risulta, avrebbe sede effettiva in Veneto, a Schio.













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