IL CASO

Durante l'orgia sparisce il Rolex

Rovereto, dal furto dell'orologio griffato si passa al favoreggiamento della prostituzione



ROVERETO. Il processo era per furto: un Rolex d’oro da 200 grammi sparito il 27 marzo 2015 da una casa. Ma dal numero elevato dei testimoni che hanno transitato per l'abitazione in quei giorni, è emerso altro. 

La difesa ha puntato tutto sulla impossibilità di accusare proprio il suo assistito, il veneziano M.C., della sparizione di quel preziosissimo orologio. E per farlo ha dimostrato, con una fila importante di persone che nei tre giorni che hanno preceduto la scoperta del furto, nella stessa casa di persone ne sono passate una decina.

Per quale motivo? Per partecipare ad una "festa", che, stando alle ricostruzioni fatte in aula, si è rivelata a luci rosse, con la presenza di attori porno più o meno dilettanti. Ai partecipanti era richiesto un contributo spese tra i 100 e i 150 euro. 

La parte lesa per il futo dell'orologio, P.P., ha alla fine ritirato la querela, ma lo ha fatto troppo tardi perché il giudice potesse fare finta di nulla. Ha dichiarato il non doversi procedere per il per il furto, ma rimesso tutto il copioso materiale raccolto alla Procura perché valuti il favoreggiamento della prostituzione, a carico sia di P.P. che di M.C.













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