«Da Pozzer solo accuse ingiuste» 

La presidente del consiglio Dalzocchio: mai ostacolate le sue iniziative politiche



ROVERETO . Non sono andate giù alla presidente del consiglio Mara Dalzocchio le critiche espresse su queste pagine dal consigliere verde Ruggero Pozzer. Al quale si rivolge con una piccata risposta: «Caro consigliere Pozzer - scrive la presidente - questa volta la sua verve polemica è andata oltre il canonici confini della dialettica politica e in tema della mancata messa in discussione della sua domanda di attualità sullo stato di sofferenza idrica delle piante di viale Dante non posso che riconfermale quanto già detto, più volte sia oralmente che per scritto, che per presentare le domande di attualità è necessario il rispetto di un ben preciso iter, contenuto nel Regolamento comunale. Glielo ha ribadito, più autorevolmente di me, anche lo stesso segretario comunale, chiamato a sovraintendere al rispetto dei lavori d’aula. Più volte, io stessa l’ho aiutata a compilare correttamente una domanda d’attualità, poi puntualmente discussa. Se lei personalmente non è in grado di farlo, pazienza: può sempre rivolgersi a me per la sua stesura corretta. Ma di qui ad accusarmi di «gravissima limitazione del diritto d’iniziativa consiliare, avanzata anche in termini politici da un consigliere comunale», ce ne corre. Se lei ha degli obiettivi limiti a districarsi con il Regolamento, non può fare ricadere le sue colpe sulla presidenza del consiglio. Prima di prendere nuovamente carta e penna, faccia una capatina presso i miei uffici e vedremo di assisterla come si conviene affinché lei possa esercitare pienamente il suo ruolo politico.

Quanto alla mia appartenenza a un partito politico, mi pare che in Consiglio comunale tutti i rappresentanti siano espressione di una formazione civica o partitica, sempre espressione di una parte politica espressa liberamente e democraticamente dalla cittadinanza. Se la mia colpa è di essere espressione di una forza di centro destra come la Lega (cosa di cui sono personalmente orgogliosa), me ne faccio pienamente carico. Ma di qui ad attribuirmi una qualche forma di “intelligenza” (o di complicità) con la maggioranza che esprime il sindaco Valduga perché mi avrebbero appoggiato nella riconferma alla presidenza per la seconda metà della consiliatura, ce ne corre. Da esponente di una minoranza politica – come sono sempre stata, almeno qui nel mio Trentino – so bene cosa voglia dire appartenere ad una minoranza e ho pieno rispetto del suo operato, ben conscia delle difficoltà in cui si è chiamati ad operare. Come Lei avrà personalmente constatato, quando mi ha chiesto aiuto personalmente non glielo ho mai negato, forse andando anche oltre i miei stretti obblighi istituzionali».













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