Corte dei conti, Valduga condannato in appello per la nomina del direttore generale
«Illegittima» la nomina di Mauro Amadori. Condannata anche la giunta. L’ex sindaco di Rovereto, oggi consigliere provinciale, deve pagare in solido 42mila euro (e non più 331mila)
CORTE DEI CONTI Nomina Amadori, Valduga condannato: dovrà pagare 331mila euro
TRENTO. La Terza sezione giurisdizionale centrale d'appello della Corte dei conti di Roma ritiene illegittima la nomina di Mauro Amadori a direttore generale del Comune di Rovereto.
Amadori era stato nominato durante il primo mandato da sindaco di Valduga - dopo un parere favorevole della Regione - e poi riconfermato nel secondo quinquennio.
La Corte dei conti ha successivamente condannato due volte il sindaco, il segretario e il dirigente del personale e in secondo grado la decisione è stata confermata.
Le condanne pecuniarie riguardano l'allora sindaco e oggi consigliere provinciale Francesco Valduga, l'allora segretario Giuseppe Di Giorgio e il dirigente Mauro Viesi, che devono pagare in solido 42.669,35 euro. In primo grado era stato condannato a pagare 331mila euro al Comune di Rovereto.
Gli assessori in carica all'epoca dei fatti dovranno invece pagare 1.500 euro ciascuno (tranne Ivo Chiesa che era assente alla riunione di giunta che ha formalizzato l'incarico ad Amadori) per la prima parte e di 2.000 euro (Chiesa compreso) per la seconda.