Blitz anarchico in Comune tutti a rischio denuncia 

L’irruzione in aula. Il sindaco Francesco Valduga: «Garantire sicurezza è il nostro dovere» Il presidente del consiglio Stiz prende tempo: atto grave, ma non gli va data troppa importanza


ROVERETO.


ROVERETO. Potrebbe scattare la denuncia per il gruppo degli anarchici che mercoledì sera ha interrotto la seduta del consiglio a palazzo Podestà. La denuncia è prerogativa del presidente del consiglio Giampaolo Stiz, e le sollecitazioni non gli mancano: tra tutte spicca quella del predecessore, ora capogruppo della Lega in consiglio provinciale, Mara Dalzocchio, che esprime «massima solidarietà ai miei ex colleghi che hanno subìto un ulteriore attacco alle istituzioni compiuto dai soliti noti. Sono nei fatti vere e proprie associazioni a delinquere che, appena vengono smantellate dalle forze dell’ordine, incaricano i loro simpatizzanti a sostenere le loro attività delittuose. Essendo colpevoli -tra l’altro- d’interruzione di pubblico servizio i soggetti, che si sono presentati a viso scoperto, vanno individuati tramite la presenza accertata nei video di sorveglianza. Voglio ricordare che queste organizzazioni delinquenziali stanno dando una brutta immagine del territorio. Anche i mass-media in questi ultimi tempi, stanno sempre più parlando del fenomeno "anarchici in Trentino". Non può esserci quindi spazio per queste forme di criminalità. Stiamo vivendo un momento storico turbato da ripetuti attacchi ai capisaldi del nostro sistema democratico e dobbiamo rigettare, senza se e senza ma, qualsiasi forma di intimidazione». 

Le reazioni

Sulle accuse mossegli dagli anarchici, il sindaco Francesco Valduga spiega: «Non dobbiamo vergognarci di nulla. Abbiamo ospitato il vertice sulla sicurezza in seguito a una serie di azioni di danneggiamento, o veri attentati come quello al tribunale, che potevano provocare danni ben peggiori. È mio preciso dovere, come sindaco, occuparmi della sicurezza dei cittadini». Al sindaco e al consiglio è arrivata anche la solidarietà del presidente del consiglio provinciale Walter Kaswalder, secondo il quale «l’irruzione del gruppo anarchico durante i lavori del civico consesso ha un significato non banale: calpesta la buona regola del rispetto verso l’istituzione democratica votata dai cittadini e del pacifico svolgimento dei suoi lavori. Senza nemmeno entrare nel merito delle motivazioni del gesto, si sottolinea la sua inaccettabilità come metodo per esprimere una qualsiasi posizione o rivendicazione», e del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, che ha telefonato a Valduga. «Ancora una volta -ha detto Fugatti - ci sono persone che dimostrano di non avere alcuni rispetto per le istituzioni e per le regole che governano il dibattito democratico. Pur avendo potuto esporre le loro idee in un luogo pubblico, si sono arrogate il diritto di fare irruzione in Consiglio comunale, un luogo che rappresenta tutta la comunità, al di là delle coloriture politiche. Un comportamento prevaricatore, che va fermamente condannato». Per il presidente del consiglio Stiz «si tratta di un fatto grave e comunque ben documentato dalle riprese video. Il 6 marzo, prima della riunione del consiglio, convocherò una riunione dei capigruppo per capire in che modo agire. Da un lato non vogliamo dare troppa importanza all’azione di queste persone, ma dall’altro l’interruzione del consiglio è senza dubbio un fatto increscioso, che a quanto mi risulta non ha precedenti nella storia dell’istituzione comunale, e deriva dall’assoluto disprezzo per la democrazia e le istituzioni. Ne parleremo tra una settimana con i capigruppo, poi decideremo».

 













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