ROVERETO . Caso Arcese, per la Lega Nord è la dimostrazione della cattiva gestione della politica provinciale. Il Carroccio prende ad esempio il ventilato trasferimento della sede logistica nel milanese per puntare il dito contro la politica provinciale. E soprattutto lo strumento dei lease - back, già oggetto di pesanti critiche da parte della Lega nei confronti della maggioranza ed in particolare dell'assessore Olivi. «La Provincia avrebbe dovuto mettere più vincoli - dice Maurizio Bisoffi - invece Arcese, che legittimamente ha ricevuto 18,6 milioni di euro, ora può permettersi di trasferirsi in Lombardia. I lease back inoltre si sono limitati alle aziende medio grandi, poco attente al territorio, invece delle piccole e medie imprese. Nonostante ciò, ci siamo lasciati scappare Whirpool e altre aziende, che trovano condizioni migliori in Veneto o Lombardia: lì con meno risorse di noi riescono a garantire più opportunità». Viliam Angeli ricorda un altra incompiuta della Provincia: «Lo scalo di Mori Stazione, su cui Arcese aveva investito: mai partito. Comprensibile che una azienda, davanti a risposte poco chiare, prenda queste decisioni». Angeli si dice preoccupato per i 200 dipendenti del settore logistica di Arcese, tra Arco e Rovereto, che potrebbero a suo dire perdere il posto qualora l'azienda decidesse di trasferire la sede in Lombardia. Arcese ha però precisato che i posti di lavoro in Trentino non sarebbero a rischio. Maurizio Fugatti torna sul tema dei soldi spesi nei lease back. «Su 200 milioni, già 60 sono finiti male (Marsilli, Premetal, Adler, Gallox, Martinelli, Silvelox). Se ci aggiungiamo i 18 di Arcese, e i 18 di Marangoni, sarebbero 140, il 60%. Ma quello che più sconvolge è il silenzio della politica: a parte qualche frase di circostanza di Olivi, sindaco Valduga, presidente Rossi, Pd o Patt non hanno detto nulla». (m.s.)