Anche a Rovereto il cielo ci ha preso a palle di neve
Rovereto. Verso le 10 ieri mattina in via Fontana, sotto il portico, si è formato un crocchio. Sul selciato arrivavano dei chicchi grossi come ceci, che però si frantumavano con rimbalzi minimi e...
Rovereto. Verso le 10 ieri mattina in via Fontana, sotto il portico, si è formato un crocchio. Sul selciato arrivavano dei chicchi grossi come ceci, che però si frantumavano con rimbalzi minimi e quasi senza rumore. “Elo tompesta?” “Boh, sa vot che sia?”. Il discorso è finito presto in ironia: nemmeno la grandine (tompesta in dialetto) è più quella di una volta. Poche ore dopo però dal Museo Civico è arrivata una nota che spiega scientificamente il curioso fenomeno della “grandine molle” che ieri ha colpito il Trentino: semplicemente non è grandine ma non è nemmeno neve, bensì “Graupel”, in italiano “neve tonda”. La spiegazione si deve al responsabile dell'Area Meteorologia della Fondazione Museo Civico di Rovereto, Filippo Orlando. “Si tratta - spiega - di un fenomeno non comune alle nostre latitudini ma comunque abbastanza tipico per gli inverni molto miti come questo (cui ci stiamo purtroppo abituando), e cioè alla cosiddetta “neve tonda” o Graupel. Si tratta di un fenomeno invernale ben noto - anche se in genere più ricorrente nelle regioni meridionali - legato in questo caso all’irruzione, dopo una serie di giornate con temperature già primaverili, di un improvviso fronte freddo che ha portato a un elevato gradiente, cioè uno scarto consistente di temperatura tra le alte quote che sono tornate sottozero e le basse quote, con temperature ancora alte rispetto alle medie stagionali”.
“In parole semplici - continua il meteorologo Orlando - questo tipo di precipitazione si forma in partenza da fiocchi di neve che arrivano repentinamente a quote atmosferiche con temperature decisamente più elevate, e, al posto di sciogliersi nel punto di fusione, si “arrotolano” su se stessi formando i tipici granelli tondi, che riescono a toccare il suolo anche quando il termometro è ben sopra allo zero termico”. Nello specifico del caso di ieri, che come Rovereto ha toccato molte zone del Trentino, il fenomeno si è verificato con temperature al suolo intorno ai sette-otto gradi.