All’Itt Marconi un robot che sa fare la cioccolata
Il braccio antropomorfo donato dalla Bm Group. È il sesto automa in dotazione alla scuola L’ambizione degli studenti è programmarlo in tempo per esibirlo ai mercatini di Natale in centro
Rovereto. Gli studenti del Marconi hanno un nuovo robot su cui fare esercizio: è un braccio antropomorfo, donato ieri dalla Bm Group, azienda nata in Trentino, insediata da quest'anno anche alla Meccatronica e lanciata nella cosiddetta industria 4.0. Il robot è il sesto in dotazione al Marconi, si chiama Kit School e arricchisce un laboratorio di robotica sempre più avanzato. Talmente avanzato che molti studenti si stanno appassionando, e alcuni di loro hanno lanciato un guanto di sfida: riuscire a programmare uno di questi robot per preparare e servire la cioccolata calda. Lo si potrà testare - se gli studenti riusciranno in poco tempo a fare gli ultimi test - già la settimana prossima, ai mercatini di Natale. Tra il 18 ed il 20 dicembre al "Natale di luce" ci saranno degli spazi per le scuole, e il Marconi vorrebbe portare proprio il braccio robotico programmato per preparare e servire la cioccolata. Un "assaggio" di industria 4.0, tema di cui si è parlato ieri in occasione della consegna ufficiale e inaugurazione del nuovo robot donato dalla Bm Group. «La collaborazione tra scuola e azienda è vincente, e il Marconi è in prima linea - ha detto il dirigente Giuseppe Rizza - la scuola deve essere laboratorio, dare flessibilità e capacità di apprendere agli studenti, affinché possano continuare a farlo durante tutta la vita». Proprio in quest'ottica operererà il laboratorio di robotica, dove le macchine, come quella donata ieri dalla Bm, verranno affidate a ragazze e ragazzi, affinché siano loro a programmarli. All'inaugurazione anche l'assessore provinciale Achille Spinelli: «L'adattabilità è decisiva per il futuro, come lo è il collegamento tra imprese e mondo della scuola», ha detto. Sono intervenuti Francesco Bettoni e Andrea Tonini di Bm Group, e c'è stato il collegamento con San Francisco, dove lavora Pierpaolo Bergamo, ingegnere di Salesforce, azienda leader mondiale nei servizi software di gestione clienti: ha raccontato la sua parabola, che lo ha proiettato a lavorare con Steve Jobs. C’erano anche la vicesindaca Cristina Azzolini e Viviana Sbardella, sovrintendente all'istruzione della Provincia.