Al Rosmini il “linguaggio” del conflitto

ROVERETO . Un gruppo di docenti del Liceo Rosmini di Rovereto, che da qualche anno, con un percorso di riflessione critica, si sta interrogando sulla dimensione relazionale dell’insegnamento, ha...



ROVERETO . Un gruppo di docenti del Liceo Rosmini di Rovereto, che da qualche anno, con un percorso di riflessione critica, si sta interrogando sulla dimensione relazionale dell’insegnamento, ha organizzato all’interno dell’istituto scolastico un incontro aperto alla cittadinanza dal titolo “Il linguaggio come luogo di conflitto” che si terrà questo pomeriggio, a partire dalle 15, negli spazi della scuola, in corso Bettini a Rovereto. Sarà presente Chiara Zamboni, docente di Filosofia del linguaggio all’Università di Verona.

L’iniziativa del Liceo Rosmini nasce soprattutto dall’esigenza di interrogare le trasformazioni che caratterizzano il nostro tempo e che si rispecchiano anche nella scuola, a partire dalla questione del linguaggio: considerando che il linguaggio non è solo convenzione, ma orientamento di senso del nostro agire, si cercherà di comprendere come l'uso e la pervasività di certi termini, assunti acriticamente (come per esempio il paradigma della competizione), segnino e condizionino le nostre esistenze sia nella società che nella scuola.

La proposta perciò è quella di riflettere sulla “potenza” del linguaggio come "luogo" originario che ci lega agli altri e al mondo, “luogo” che è espressione di libertà e desiderio e come tale, dunque, anche luogo di conflitto.

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