A passo di danza contro la violenza su donne e bambine
ROVERETO . A passo di danza, contro la violenza sulle donne e non solo. É stato un "V-Day" molto partecipato, quello di sabato scorso, tenutosi ancora una volta nel cortile urbano di via Roma. Sulle...
ROVERETO . A passo di danza, contro la violenza sulle donne e non solo. É stato un "V-Day" molto partecipato, quello di sabato scorso, tenutosi ancora una volta nel cortile urbano di via Roma. Sulle note di "Break the chain", la canzone della campagna planetaria "Break the chain" (per l'occasione alla consolle c'era il dj roveretano Francesco Carollo) hanno ballato associazioni, scuole di danza, gruppi giovanili, comuni cittadini. C'erano anche, al gran completo, gli scout di Rovereto. L'iniziativa è di livello mondiale, ed ha l'obiettivo di sensibilizzare le persone contro la violenza di genere. La formula è semplice, prevede un incontro (flash mob, come si usa dire al giorno d'oggi) in piazza, e un ballo, secondo una precisa coreografia. L'iniziativa si tiene in migliaia di città nel mondo, e da diversi anni anche a Rovereto, grazie alla rete del "V-day", composta da associazioni femministe e non. La riflessione fatta a Rovereto sabato, accanto ai momenti di ballo ha previsto anche dei momenti di riflessione. In particolare grazie alle ragazze e ragazzi dell'Intercity Ramblers del Brione, che hanno riportato i loro pensieri e il loro modo di pensare e affrontare la questione. «Sono momenti significativi, eventi come questo servono a ridare slancio a percorsi che i singoli fanno durante la loro quotidianità, durante tutto l'anno», ha commentato la vicesindaca Cristina Azzolini, presente alla giornata. L'occasione del V-Day non è stata solo di denuncia, ma anche propositiva. Ed è stata anche coinvolgente: se a ballare all'inizio era solo una parte delle persone presenti, alla terza volta che Carollo ha fatto partire il brano, tutti hanno partecipato, senza badare se erano a tempo o si muovevano con tutti i crismi prestabiliti nella coreografia. Del resto, in queste occasioni conta la presenza, non lo stile: ed il messaggio è passato. (m.s.)