Tutti contro Daldoss: «Parole fuori luogo» 

Dai sindaci al presidente di Comunità, forte irritazione per l’intervento che critica il collegamento: «Ok il treno, ma ora serve la nuova strada»


di Alessandra Cattoi


ALTO GARDA. Fanno discutere le dichiarazioni dell’assessore provinciale Carlo Daldoss sul futuro della mobilità nell’Alto Garda. A proposito della nuova Loppio-Busa, l’assessore ha evidenziato il rischio che l’Alto Garda “diventi un grande parcheggio”, di qui l’esigenza di pensare a un collegamento su rotaia, per il quale tuttavia non ci sono le risorse. Frasi che hanno fatto saltare i nervi in Busa, perché tutti concordano che il treno sarebbe stata la soluzione migliore, ma il progetto non è mai decollato proprio per una questione di risorse. Si è dunque optato, dopo tre decenni, per il collegamento stradale da passo San Giovanni al Cretaccio, che per lo meno sgraverà il traffico da Nago e Torbole. E allora che senso ha ritornare sulla questione a pochi giorni dall’apertura delle buste per l’affidamento dei lavori per la nuova galleria? Nessun ripensamento è più tollerato da chi aspetta da trent’anni, dai cittadini che possano sei mesi l’anno incolonnati.

«Forse si trattava di una battuta ma troviamo sorprendenti le considerazioni dell'assessore Daldoss», scrivono i coordinamenti di Valle di Pd e Upt Alto Garda e Ledro, che si chiedono perché destabilizzare un procedimento in corso. «I problemi- chiariscono - non riguardano solo i flussi turistici ma una comunità di cinquantamila persone. Con la chiusura del punto nascita di Arco c’è la necessità di raggiungere Rovereto in tempi normali e utili. E si pensi al distretto industriale dell'Alto Garda che occupa il 30% della forza lavoro e necessita di una viabilità un po’ più scorrevole. Non c’è incompatibilità tra un tunnel che allontana il traffico da Nago e Torbole e un treno che non vogliamo certo perdere». Ma anche il presidente della Comunità, Mauro Malfer, non usa mezzi termini: «Siamo fuori tempo massimo. Il collegamento stradale è un'esigenza inderogabile per ridistribuire i flussi di traffico, garantire una maggiore vivibilità e consentire la riqualificazione della fascia lago attraversata da flussi viabilistici insostenibili. Abbiamo redatto il Piano della Mobilità condividendo le scelte con tutte le amministrazioni, confermando il collegamento Passo San Giovanni-Cretaccio e prevedendo anche la realizzazione di una ferrovia con stazione e hub intermedio presso la zona industriale di Arco e un terminal passeggeri al posto del depuratore San Nicolò. Realizzare entrambe le opere non è solo possibile ma è necessario e le risorse vanno ricercate anche in ambito nazionale ed europeo».

Il Patt fa sentire la sua voce attraverso il consigliere provinciale Luca Giuliani: «L'idea di un collegamento ferroviario con l’Alto Garda e Ledro è più che condivisibile ma la Loppio-Busa è indispensabile e non sono più tollerabili gli ingorghi che si creano durante la stagione turistica. Dopo decenni di promesse è arrivato il tempo della concretezza». Al coro degli irritati si aggiunge il sindaco di Arco, Alessandro Betta, che rivendica il diritto a potersi muovere e l’urgenza di un collegamento con Rovereto non intasato: «La galleria è il frutto dei ritardi e il treno rappresenta il futuro che l’Alto Garda merita anche in relazione ai numeri che si registrano sui flussi turistici. Ma ora il nuovo collegamento stradale va fatto e se avremo un numero di auto troppo elevato, sapremo gestirlo». Mentre da Tenno, il sindaco Gianluca Frizzi liquida la questione con una battuta: «Alto Garda un enorme parcheggio? Io propongo di assumere Daldoss come parcheggiatore tra Loppio e Nago! Parlare oggi della Monaco-Garda è come parlare della pace nel mondo».

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