Tavernini fa il “franco tiratore” e la Variante 15 finisce in soffitta 

Consiglio comunale infuocato. Dopo l’approvazione della variazione di bilancio da 200 mila euro scoppia la bagarre I tre consiglieri Patt non si collegano. Le minoranze e l’assessora escono dall’aula su S. Andrea e salta il numero legale


Gianluca Ricci


Arco. La Variante 15, alla fine, non è stata approvata. L’altra sera è rimasta lì, sospesa, in attesa di tempi migliori e di una maggioranza in grado di votarla, visto che, al momento della conta per verificare il numero legale dopo l’abbandono delle minoranze, a lasciare la seduta era stata niente meno che l’assessora allo sport Marialuisa Tavernini. La cui presenza in giunta, da ieri, ha ovviamente le ore contate. Per fortuna il vicesindaco Tomaso Ricci aveva avuto l’idea di far anticipare la votazione della variazione di bilancio con cui sarà possibile far fronte al bonus bici e all’emergenza frane: 200mila euro in tutto, più della metà dei quali attinti dal famoso “tesoretto” che mese dopo mese si sta assottigliando sempre più. Ma che sarebbe stata una serata difficile la giunta lo ha capito fin dalle prime battute, quando ha dovuto prendere atto al momento dell’appello che nessuno dei tre consiglieri del Patt si era collegato per prendere parte al dibattito.

Sulla presenza dell’ex vicesindaco Stefano Bresciani pochi erano disposti a scommettere, ma l’assenza di Simone Chiarani e Marco Zanoni ha sparigliato le carte. La fase introduttiva è corsa via veloce, fra la presentazione dell’architetto Sandra Vecchietti, che ha illustrato le poche novità presenti nel documento portato in seconda adozione, e quella dell’assessore all’urbanistica Stefano Miori. A riscaldare gli animi ci ha pensato Giovanni Rullo, che ha sostenuto come «le osservazioni di associazioni e categorie siano rimaste inascoltate e il mondo cooperativo sia stato liquidato in due righette: un modo di amministrare arrogante che non dialoga con la comunità, ma solo con i privati interessati alle perequazioni». La risposta dell’assessore Miori non si è fatta attendere: «Se vogliamo fare campagna elettorale, allora va bene tutto. Qui però prego i consiglieri di rimanere concentrati sui contenuti: e sui contenuti ribadisco che il principio di fondo a cui si è ispirata questa variante è l’equità. A molti non piace perché costringe ad essere equi con tutti: non potete immaginare a quanti cittadini abbiamo rifiutato le proposte di perequazione perché non abbiamo ravvisato in esse nessun interesse pubblico. Inoltre nella variante sono contenuti interventi che vanno concretamente a risolvere i problemi della cittadinanza, a partire da quello dei parcheggi, forse uno dei più gravi e sentiti».

A dare fuoco alle polveri ci ha poi pensato Mauro Ottobre, attaccando direttamente i consiglieri del Patt per la loro assenza e Roberto De Laurentis, di cui ha ricordato il suo passato consiliare in commissione urbanistica. Dopo le parole di ostilità politica di tutti i rappresentanti dell’opposizione e quelle di Tommaso Ulivieri che ha confermato la sua indisponibilità ad avallare la variante di Sant’Andrea, l’assessore Miori ha offerto la possibilità di estrapolare dal documento proprio quell’operazione, consapevole anche dell’ostilità manifestata da parte dell’opinione pubblica.

Una volta approvati due ordini del giorno proposti da Ottobre, uno sull’abbattimento dell’ala vecchia dell’ospedale e la sua trasformazione in verde pubblico e l’altro sulla impossibilità di fare al Bruttagosto un campeggio come proposto a suo tempo, si è giunti al momento degli emendamenti, fra cui quello decisivo sull’area di via Sant’Andrea: a quel punto le minoranze se ne sono andate, chiedendo la verifica del numero legale. E lasciando l’assessora Marialuisa Tavernini con la pistola fumante in mano.

L’intenzione, a quanto pare, è però quella di riportare la Variante 15 in aula, possibilmente entro il prossimo 30 giugno.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Economia

Industria trentina: prosegue il calo delle assunzioni, allarme dei sindacati

I dati di ottobre dell'Agenzia del lavoro segnano un -13,8%, nei primi dieci mesi dell’anno i nuovi contratti nel manufatturiero sono scesi dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. La perdita è compensata da posti meno qualificanti nel commercio e nell'agrcoltura. Cgil Cisl Uil chiedono alla Provincia misure più mirati e efficaci per aiutare il settore in sofferenza