«Piuttosto che le case meglio l’hotel a 5 stelle» 

Matteotti e Morandi chiedono anche di ripristinare la “clausola” che prevede  la cessione gratuita al Comune di una parte dell’ex Miralago. E via la caserma


di Gianluca Marcolini


RIVA. «La prima opzione è il parco urbano, in subordine meglio l’albergo che il complesso residenziale. Ma l’albergo deve essere a 5 stelle». Pietro Matteotti e Giorgio Morandi sono fra i rivani che hanno preso alla lettera l’invito del sindaco Mosaner di inviare all’amministrazione proposte, suggerimenti, richieste riguardanti la nuova pianificazione della fascia lago. I due ex consiglieri comunali (Matteotti è stato anche in giunta) hanno messo nero su bianco le loro osservazioni (i termini per la presentazione sono scaduti domenica scorsa) che andranno ad aggiungersi a quelle degli altri cittadini, delle associazioni ambientaliste e delle forze politiche nell’ambito del processo partecipativo avviato dal Comune e che si concluderà in una serata (così ha promesso il sindaco Mosaner, ma la data ancora non è stata definita) di “restituzione” alla città di quanto pervenuto. Il nuovo piano della fascia lago ridisegnerà urbanisticamente tutta l’area a sud di viale Rovereto, dal centro al campo sportivo della Benacense, passando dall’ex Cattoi all’ex Miralago, le aree più discusse, strategiche e delicate.

«Fruizione ad uso pubblico, ragionando in termini di decompressione degli indici urbanistici, parco verde e di architetture del paesaggio, con un parcheggio interrato utilizzando la quota dell’attuale piazzale e la viabilità esistente (viale Carducci e via Pascoli) e analizzando pure la possibilità di trasformare viale Rovereto in un boulevard», queste le proposte di Matteotti e Morandi per quanto concerne l’ex Cattoi che deve “tornare” (in realtà, non lo è mai stata) ai rivani sotto forma di parco urbano. L’alternativa al parco è l’hotel. «Destinazione ricettiva per alberghi a 5 stelle - la richiesta dei due amici e compagni di politica da decenni - con cessione di parte dell’area da usare come parcheggio interrato e parco fruibile dalla città». Sull’ex Miralago, invece, Matteotti e Morandi chiedono che venga reinserita la prescrizione prevista nell’ex piano della fascia lago (il Piano Cecchetto) che prevedeva la cessione a titolo gratuito al Comune, da parte della Patrimonio del Trentino (Provincia), di una fascia di 15mila metri quadrati (sui 45mila totali), prospiciente il lago, «fascia da evidenziare cartograficamente - sostengono - e su cui realizzare il terzo polo ricettivo con bar, gelateria e ristorante». Sul resto dell’area «va perseguita l’idea di riconversione del parco creando un polmone verde-luogo attrattivo attrezzato-centro benessere, con un sistema di piscine aperte-coperte a servizio della spiaggia». I due ricordano poi il protocollo firmato da Comune (sindaco Molinari) e Provincia, nel 2010, per la cessione al Comune della Miralago in cambio, fra le altre cose, del Palacongressi. «Protocollo peggiorato dal successivo accordo firmato da Provincia e Comune, sindaco Mosaner, che ha trasformato la cessione gratuita della Miralago in un diritto di superficie fino al 2050», puntualizzano.

Ma le osservazioni riguardano anche porto San Nicolò, viale Rovereto e la caserma dei vigili del fuoco: «Meglio un polo unico con Arco, Torbole e Tenno, ad esempio nella nuova caserma di Arco».

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