Partecipate, tagli alle poltrone
Riva, il Consiglio vota la modifica degli statuti: i cda saranno più leggeri
RIVA. Meno gettoni e più controllo. Queste in estrema sintesi le parole d’ordine per la modifica degli statuti delle società partecipate che il consiglio comunale di Riva ha approvato lunedì sera. Più che altro un atto dovuto per recepire le norme introdotte a livello nazionale dalla cosiddetta legge Madia. Norme che mirano al contenimento della spesa e a un maggiore controllo da parte del socio pubblico. I provvedimenti sono stati approvati da tutte le forze politiche, maggioranze e opposizione, e hanno riguardato le modifiche agli statuti delle società Alto Garda Parcheggi e Mobilità, Farmacie Comunali, Lido e Gestel. Mentre nella seduta in programma giovedì prossimo sarà la volta di Ags. La riduzione delle spese si dovrebbe ottenere dal taglio delle poltrone nei consigli di amministrazione, andrà infatti sempre privilegiata la scelta dell’amministratore unico al posto di consigli d’amministrazione composti da tre o cinque membri e, qualora si riscontrasse la necessità di mantenere un Cda numeroso, i gettoni saranno comunque ridimensionati, compreso quello del vice presidente che o scomparirà oppure sarà una carica senza compenso. Stretta anche sul controllo analogo, ovvero il potere di coordinamento e di direzione e di supervisione che l’ente pubblico deve esercitare sulle sue società partecipate. Del resto la volontà di esercitare un maggiore controllo era già stata manifestata con l’istituzione, lo scorso novembre, della Commissione consigliare speciale per la valutazione dell’andamento delle società partecipate. Sono stati approvati anche due ordini del giorno presentati dal Movimento 5 Stelle che chiedono maggiore trasparenza e impegnano le società ad inviare ai consiglieri comunali le relazioni semestrali e annuali sui conti o in alternativa a pubblicare i documenti sul sito del Comune o su quello della società stessa. Respinto invece l’ordine del giorno che chiedeva di trasformare la società Lido srl da partecipata a in house, ovvero a totale controllo pubblico. (a.c.)