«Parcheggi per le bici che arrivano da Limone»
L’assessore Zanoni vuole evitare che il traffico della nuova ciclabile si scarichi sul centro storico: «In futuro potrebbe anche scattare il divieto di circolazione»
RIVA. Che la ciclabile del Garda sia un’opera notevole, con potenzialità enormi, non ci piove. Che vada pensata, e realizzata, in modo da rispettare il territorio e chi ci vive anche. Per questo si iniziano a mettere le mani avanti, per fissare qualche punto fermo nel momento in cui dall’idea progettuale si passerà ai fatti.
Il primo è che la ciclabile del Garda non deve essere vista né vissuta come una struttura sportiva, un enorme velodromo a cielo aperto che gira intorno al lago. E’ un principio su cui l’assessore alle opere pubbliche del comune di Riva, Alessio Zanoni, ha le idee chiare: «Avremo un percorso spettacolare rivolto a chi vorrà ammirare le bellezze del nostro territorio e di tutto il lago, anche percorrendolo in bicicletta. A mio modo di vedere potremo contare su una struttura in più per un tipo di turismo che è attento all’ambiente. Del resto, abbiamo lavorato tanto in questi anni per preservare il lago, per farne il baluardo di un turismo qualificato e sensibile ai temi ambientali e non vogliamo di certo venire meno a questo principio». Vero, ma qualche rischio rispetto all’impatto di centinaia di biciclette che attraversano Riva ogni giorno ci sarà. «Infatti, ma non si può nemmeno immaginare di ritagliare nel centro storico una corsia di quattro metri di larghezza che attraversi la città. Non scherziamo. Abbiamo fatto tanto per togliere le automobili dal centro e ora non è pensabile di farci passare le biciclette. Significherebbe togliere spazio vitale ai residenti e a tutti gli altri turisti». C’è anche da sottolineare che in questi anni l’amministrazione comunale di Riva ha investito una cifra tutt’altro che modesta (sei milioni di euro) sulle opere di arredo urbano, per creare spazi dove passeggiare liberamente anche nell’ottica di creare nuovi luoghi di socialità. Quali sono allora le idee per non incorrere nel rischio di ingorgo da bikers? «Dovremo predisporre all’ingresso in città dei parcheggi automatizzati per le biciclette - spiega l’assessore - in modo tale che arrivando da Limone chiunque possa inserire la bici in una rastrelliera protetta e sicura, prendere il biglietto come avviene in un qualunque parcheggio delle automobili e andare liberamente a visitare la città. Una volta terminata la pausa, si riprende la strada e si prosegue il viaggio».
Ma è facilmente prevedibile che non tutti i ciclisti vorranno fermarsi. E non si potranno obbligare a scendere per portare la bicicletta a piedi fino a Punta Lido. «Chi non si vorrà fermare passerà da via Monte Oro - prosegue Zanoni - studieremo le soluzioni più adeguate. Quel che è impensabile è una pista ciclabile in centro storico». Appare tutt’altro che facile riuscire ad impedire alle due ruote di percorrere le vie centrali anche senza una pista dedicata. L’assessore si spinge ben oltre con le previsioni: «Non è detto che un domani, quando la ciclabile del Garda sarà completata, non vi sarà anche il divieto di girare in bicicletta in centro a Riva».
Una soluzione piuttosto drastica. «Certo – conclude Zanoni - ma dobbiamo pensare che i nuovi percorsi che si propongono ai turisti servano per valorizzare i luoghi di passaggio e le destinazioni anche dal punto di vista culturale. E’ lo stesso ragionamento che deve essere fatto per la Ponale, che non è una strada per chi pedala ma per chi ha un interesse paesaggistico e per la storia che quella strada racchiude e racconta».
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