Liti, accordi rinnegati e affitti non pagati: polveriera Spiaggia 

L’imprenditore Levi, per andarsene, vuole il rispetto di un accordo  (costosissimo) firmato dalla Lido. Ma per la società è carta straccia


di Gianfranco Piccoli


RIVA. «Se sabato riconsegno le chiavi? Se venite domenica alla Spiaggia ne parliamo davanti ad un caffè». Dario Levi, socio di maggioranza della Aspiol, la società che gestisce la Spiaggia degli Olivi, risponde con una battuta alla domanda su cosa accadrà sabato nel caso domani non venga registrato presso un notaio l’accordo firmato con la Lido Immobiliare Spa lo scorso 24 marzo e oggi ritenuto dalla Lido di Riva Srl (la holding che controlla l’Immobiliare) carta straccia. Motivo per cui – come ha detto il nuovo presidente della Lido Immobiliare, Giacomo Bernardi – domani la proprietà non si presenterà dal notaio. Traducendo: se non ci saranno terremoti in queste ore, sabato con ogni probabilità non accadrà niente, la Spiaggia non chiuderà e (per ora) i venti posti di lavoro sono salvi.

Restano, certo, i problemi. Enormi. La gestione Levi rischia di finire come la precedente: con un pesante contenzioso con la proprietà. La situazione che si è creata oggi è figlia di una situazione complessa, frutto di tensioni che hanno visto su un fronte la Aspiol, dall’altra parte la Fraglia della Vela Riva, la Lido e l’amministrazione comunale. I rapporti tra Spiaggia e Fraglia, nonostante un rapporto di collaborazione formalizzato anche nel bando, si sono via via incancreniti. Il locale non ha mai digerito l’”invasione” delle acque nell’emiciclo dell’edificio maroniano e del piazzale davanti alla Spiaggia in occasione delle regate (“Rendono il locale inaccessibile”, ha detto Levi). A rendere ancora più complicato il rapporto, la risoluzione unilaterale del contratto, da parte della Fraglia, che prevedeva il servizio di ristorazione per il sodalizio velico fornito dalla Spiaggia. Motivo della rottura? La Fraglia aveva bisogno, soprattutto in occasione delle regate, di un servizio molto più flessibile – così lo ha spiegato il presidente Giancarlo Mirandola - di quello offerto dall’attività confinante.

Il conflitto è esploso a ridosso del Meeting del Garda, il più importante evento velico al mondo per numero di partecipanti (1.200 optimist), organizzato dalla Fraglia. La Fraglia si è ritrovata l’ingresso all’emiciclo della Spiaggia chiuso, una situazione che a detta degli organizzatori avrebbe reso impossibile il regolare svolgimento della manifestazione. La situazione è talmente incandescente che il 17 marzo scorso, durante l’assemblea elettiva della Fraglia, è lo stesso sindaco Adalberto Mosaner ad invitare Mirandola a chiamare i carabinieri nel caso venga precluso l’accesso all’emiciclo. La tensione sale e ad Andrea Dalponte viene chiesto di trovare in pochissime ore una soluzione, che si traduce appunto nell’accordo del 24 marzo scorso, a 5 giorni dall’avvio del Meeting del Garda, evento che porta migliaia di persone (e tanti soldi) a Riva. Ma cosa c’è scritto in questo accordo? Che in caso di risoluzione del contratto con la Aspiol, la Lido Immobiliare riconosce alla società 100mila euro per l’avviamento del locale, 500 mila euro per i lavori sostenuti per l’apertura (cucina, arredi eccetera) e 20mila euro al mese per l’utilizzo degli spazi della Spiaggia da parte della Fraglia. È Dalponte, amministratore unico della Lido Immobiliare, ad avallare l’operazione. Nelle carte viene tirata in ballo - senza essere stata interpellata - anche Riva Fiere Congressi (la Lido è socia al 44%) come possibile parte in grado di sostenere la spesa. Vero è che Rfc, come altre società partecipate, tempo fa era stata chiamata (senza esito) a ragionare sulla possibilità di rilevare la Aspiol. L’accordo viene contestato della stessa Lido di Riva Srl, la società (presieduta sempre da Dalponte) che controlla al 100% l’Immobiliare. Motivo? Un accordo di quel tipo e con quelle cifre (superiori a quelle che può movimentare autonomamente l’amministratore unico) secondo il cda doveva per forza passare dal consiglio di amministrazione. Forte anche di un parere legale dello Studio Bonelli Erede di Milano, la Lido Srl reputa carta straccia l’accordo. Andrea Dalponte decide di farsi da parte (questioni personali che vengono aggravate dalle tensioni per il caso Spiaggia) e viene rivoluzionato l’assetto societario con l’avvocato Giacomo Bernardi che diventa presidente della Lido Immobiliare, e l’avvocato Ilaria Torboli a capo della Srl, con l’avvocato Cecilia Venturini a chiudere il cda a tre.

Nel frattempo era arrivata la lettera della Aspiol con la quale si fissava l’appuntamento per il 6 luglio per la registrazione presso il notaio dell’accordo sottoscritto il 24 marzo. Nel caso di mancata registrazione, la Aspiol annunciava la riconsegna delle chiavi alla proprietà. Cosa accadrà? Al momento le parti si accusano reciprocamente di aver cercato il “casus belli” per interrompere il rapporto. Scesa la polvere, probabilmente si cercherà un accordo.

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