Lido, Dalponte si è dimesso Presidenza a Ilaria Torboli
L’avvocato rivano, al secondo mandato, ha deciso di farsi da parte per motivi personali Lido Immobiliare, amministratore diventa un altro membro del cda, Giacomo Bernardi
RIVA. Andrea Dalponte ha rassegnato le dimissioni da presidente della Lido di Riva Srl e, di conseguenza, da amministratore unico della Lido Immobiliare. Una decisione, formalizzata lunedì, non inaspettata, visto che da tempo l’avvocato rivano avevano manifestato l’intenzione di lasciare la guida della società partecipata per motivi strettamente personali. Dalponte era al secondo mandato da presidente (sarebbe rimasto in carica per altri due anni) e al terzo complessivo considerando il precedente ruolo di vice presidente. Ha partecipato alla seduta della Commissione comunale sulle società partecipate il 27 giugno scorso ed era prevista la sua presenza al consiglio comunale dedicato alla Gelateria Punta Lido (poi saltato per questioni formali sollevate dalle minoranze). Chiusi questi due passaggi, Dalponte ha detto basta.
La presidenza è arrivata con una soluzione interna: alla guida della Lido, infatti, va l’avvocato Ilaria Torboli, a suo tempo nominata nel cda come espressione della maggioranza in consiglio comunale. Amministratore della Lido Immobiliare è invece l’avvocato Giacomo Bernardi, nominato nel cda da Patrimonio del Trentino, che detiene la quota di minoranza della Lido. Questa soluzione è stata resa possibile dal recente decreto Madia, che per le società partecipate vieta cda composti in numero pari (nella Lido erano quattro) e comunque composti o da 3 o da 5 consiglieri. Soluzione, quest’ultima, non possibile, visto e considerato che i membri del cda non possono essere superiori al numero di dipendenti della società stessa. Da qui si sono spalancate le porte per la soluzione Torboli-Bernardi.
Il lavoro di certo non mancherà, visto che sono tantissimi i fronti aperti. Uno riguarda l’ascensore del Bastione, progetto portato avanti da Dalponte e ormai prossimo alla cantierizzazione (si parla di poche settimane per il via ai lavori delle opere accessorie). C’è poi il tema della dismissione delle quote nell’Hotel Lido Spa, passaggio anche questo previsto dal decreto Madia e dal programma dell’amministrazione Mosaner. Un altro fronte è la Gelateria Punta Lido, per la quale è prevista la demolizione integrale e la riedificazione ex novo sulla base di un progetto dell’architetto Alberto Cecchetto. Un punto sul quale c’è stato un forte scontro con le minoranze ma anche con alcuni pezzi di maggioranza. Il consiglio comunale del 29 giugno aveva proprio lo scopo di sviscerare tutti i dettagli della questione, ma ormai se ne parlerà nella tarda estate o all’inizio di autunno.
Ultimo, ma non ultimo, c’è il problema della Spiaggia degli Olivi. Com’è noto, la precedente gestione si era conclusa con uno sfratto e con un lungo contenzioso giudiziario.
All’orizzonte, il cielo è tutt’altro che sereno. I rapporti tra Lido e la Aspiol, la società guidata da Dario Levi, sono tutt’altro che idiliacci, anche a causa dei forti contrasti nati con la Fraglia della Vela Riva (con la quale è stato interrotto il contratto per il servizio di ristorazione). Una situazione molto delicata, al punto che si potrebbe arrivare ad una risoluzione anticipata del contratto sottoscritto appena due anni fa per un canone annuo di 90.500 euro.