La coop Arcobaleno in campo per l’emergenza otto operatori socio sanitari inviati nelle Rsa
Dopo la firma dell’accordo quadro per integrare temporaneamente – su base volontaria – il personale nelle Rsa con dipendenti delle cooperative sociali di area socio-assistenziale, continuano ad...
Dopo la firma dell’accordo quadro per integrare temporaneamente – su base volontaria – il personale nelle Rsa con dipendenti delle cooperative sociali di area socio-assistenziale, continuano ad arrivare le adesioni.
La cooperativa Arcobaleno di Riva del Garda è stata la prima ad individuare l’emergenza nelle case di riposo e ad attivarsi in quattro Rsa. La drammatica carenza di personale nelle Rsa pubbliche dovuta all’emergenza corona virus sarà mitigata nei prossimi giorni dalla disponibilità del personale sociosanitario dipendente delle cooperative sociali, che potranno supportare gli operatori delle Rsa impegnati soprattutto ad assistere gli ospiti positivi al Covid-19.
Questo è il senso del protocollo siglato venerdì scorso dalla Provincia autonoma, Upipa, sindacati e Federazione.
Nell’Alto Garda una esperienza del genere è già in essere da almeno due settimane, per iniziativa della cooperativa Arcobaleno di Riva del Garda, che ha attivato una specifica convenzione con le quattro case di riposo della zona: Riva del Garda, Arco, Dro e Bezzecca in Val di Ledro.
«Abbiamo raccolto circa venti giorni fa l’Sos drammatico dalle case di riposo e ci siamo subito attivati – afferma la presidente Chiara Dossi – chiedendo la disponibilità dei nostri operatori. La risposta è stata straordinaria e immediata. Su base volontaria abbiamo raccolto una disponibilità che ci ha commossi. In totale otto persone idonee per professionalità (prevalentemente Oss) ed esperienza sono occupate a due a due nelle quattro case di riposo della zona. Adesso rientreranno nell’accordo generale con l’Upipa. Siamo contenti che altre cooperative sociali stiano dando il proprio contributo per tamponare questa situazione di emergenza».
Un apporto di personale “fresco” molto importante per le case di riposo, dove il personale sociosanitario è stremato, costretto a ricoprire più funzioni (dal parente all’animatore) nell’arco della giornata.