Integrativo Coop, prove di accordo con i sindacati
Le tre sigle confederali hanno incontrato il commissario La speranza è di trovare un’intesa in poche settimane
RIVA. Primo incontro, lunedì pomeriggio, tra il commissario di Coop Alto Garda, Maurizio Postal, e i rappresentanti sindacali sul tema del contratto integrativo. Un argomento particolarmente delicato visto che due anni fa proprio la revoca unilaterale dell’accordo di secondo livello aveva fatto emergere il profondo stato di crisi nel quale era finita la cooperativa. Il mancato rinnovo dell’integrativo da parte del cda allora guidato da Chiara Maino aveva portato al primo, storico sciopero dei dipendenti.
Si riparte, quindi, dialogare dopo quasi un anno di commissariamento e un piano industriale che è quasi a regime, con una serie di operazioni (sul piano organizzativo, ma soprattutto su quello del personale) che hanno portato ad una serie di risparmi. Pochi giorni fa il commissario Postal al “Trentino” ha dichiarato che se non ci saranno terremoti il bilancio del 2018 si chiuderà in pareggio. Visto lo (s)profondo rosso degli ultimi anni, un risultato importante.
Nell’incontro di lunedì le parti hanno scoperto le carte, senza aprire davvero la trattativa. Per la Cgil c’era Mirko Carotta, per la Cisl Lamberto Avanzo e per la Uil Silvano Largher, con loro anche i delegati sindacali dei lavoratori. In sostanza, Postal ha chiesto la massima flessibilità per quanto riguarda gli orari e la possibilità di essere spostati da un punto vendita all’altro, una flessibilità che va a toccare anche i (moltissimi) contratti part time. Postal vuole intervenire anche sulle buste paga e su alcune voci del Tfr delle posizioni più importanti. Premi previsti solo in caso di bilancio in utile.
Rispetto ai premi, la Cgil ha indirettamente risposto di no alla proposta di Postal, chiedendo un compenso di 600 euro lordi all’anno per ogni dipendente, con eventuali decurtazioni legate alle assenze. Per quanto riguarda il lavoro nelle giornate festive, la Uil ha chiesto un trattamento migliore rispetto a quanto previsto dalle norme contrattuali nazionali.
Le parti si sono date appuntamento a breve, quando si entrerà poi nel merito delle proposte e i nodi arriveranno al pettine.
Prima di chiudere l’incontro, però, Mirko Carotta ha chiesto a Postal di agire con il vecchio cda per recupare i quasi 40mila euro spesi per l’arbitrato che ha dato ragione ad Eleonora Angelini, ingiustamente espulsa dal consiglio
(g.f.p.)
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