In via Marchi il «Luogo Comune»
Inaugurato il progetto che vuole combattere solitudine e indifferenza: coinvolte tredici realtà
RIVA. Il laboratorio di falegnameria, quello di sartoria, le letture animate per i bambini piccoli e i giochi per i più grandi. Sono le prime attività del progetto “Luogo Comune” inaugurato ieri pomeriggio in via Italo Marchi all’Alboletta. Un progetto realizzato grazie al sostegno della Fondazione Caritro che lo finanzia al quarantasei per cento e duplicato in maniera del tutto simile anche a Lavis. L’idea di fondo è semplice: aprire uno spazio fisico che diventi un punto di riferimento, un nuovo luogo di aggregazione per i residenti del quartiere, ma non solo. Tutti i pomeriggi saranno animati da attività diverse, rivolte famiglie, giovani, anziani, bambini, implementate in base ai suggerimenti di chi vi parteciperà. Perché il vero obiettivo è la socializzazione tra gli abitanti in uno spazio accogliente e aperto, un’occasione per fare conoscenza e contrastare la solitudine. L’originalità sta nel fatto che ognuno è chiamato a portare il proprio savoir faire e a condividerlo con gli altri: chi sa cucinare, chi sa cucire, chi può aiutare i bambini con i compiti oppure insegnare l’italiano o l’inglese, favorendo così le relazioni tra le persone, tra i vicini di casa, attraverso lo scambio di esperienze.
È quello che viene chiamato un progetto autogenerativo e autogestito, e infatti per fare funzionare il tutto ci sarà solo una persona per diciotto ore a settimana, il resto dovrà funzionare su base volontaria. La scelta del quartiere non è stata casuale, nelle case di via Italo Marchi vivono molte famiglie seguite dai servizi sociali ma anche molte persone semplicemente sole. «Il progetto – chiarisce Paolo Tonelli, vicepresidente della Cooperativa Arcobaleno - non è pensato per risolvere un disagio, tutti possono accedervi perché si punta piuttosto a ricostruire relazioni sociali tra i cittadini, a farli uscire di casa, a condividere esperienze».
Ieri pomeriggio, all’inaugurazione del “Luogo Comune”, i residenti non erano in molti, alcuni si sono fermati a curiosare dall’esterno, forse intimoriti dalle tante facce mai viste prima, ma qualcuno si è fatto avanti e ha già dato la propria disponibilità per organizzare attività di sartoria e per aiutare a realizzare la cucina che servirà per le cene o per le feste di compleanno.
Capofila del progetto è la cooperativa Arcobaleno che lavorerà assieme ad altre tredici realtà locali, il Comune, la Comunità Alto Garda e Ledro, le cooperative Ephedra e Eliodoro, l’associazione Carpe Diem, CBS srl, il Gruppo Dialogo - Missionari Verbiti, la Vivirione, la pro loco Rione Degasperi, Apsp Città di Riva e Casa Mia, l’Istituto Floriani, il Collettivo PMU (Pick Me Up). In rappresentanza dell’amministrazione comunale era presente l’assessore Alessio Zanoni che fin dall’inizio ha creduto nel progetto: «Quando siamo stati coinvolti – ha detto l’assessore – abbiamo aderito subito con convinzione. Speriamo in una contaminazione positiva tra i residenti della zona e anche con il resto del quartiere, con tutto il Rione De Gasperi. A Riva serve aria nuova a punti di riferimento che portino avanti valori di coesione positivi».