«Il mercato, boccata d’ossigeno» 

La prima fiera dopo 70 giorni di lockdown. Ieri mattina ad Arco il ritorno delle bancarelle ha portato un po’ di normalità in centro Pochi gli ambulanti presenti e scarsa affluenza. Thomas e Massimiliana della Ktmx: «È dura, ma la gente è contenta di ritrovarci e acquista»


Leonardo Omezzolli


Arco. Quello di ieri in suolo arcense è stato un primo giorno di mercato quindicinale post Covid segnato dalla tragedia per la scomparsa di Armando Ronconi, il 72enne veronese deceduto in un grave incidente sulla Maza mentre si recava ad Arco proprio per aprire dopo oltre 70 giorni di chiusura la sua bancarella di vestiti. Nonostante la tragedia il ritorno del mercato ha portato nuova quotidianità tra i cittadini del’Alto Garda. Ancora pochi gli ambulanti presenti che sono riusciti a prepararsi in tempo per questo avvio, visto che a conti fatti è solo il Trentino e i comuni aderenti che hanno permesso la ripresa di queste attività all’aperto mentre nelle regioni confinanti, Veneto e Lombardia, le stesse rimangono vietate.

Le nuove norme

Per i cittadini, anche costoro in numero esiguo rispetto al periodo pre covid, è stato un primo giorno utile per prendere confidenza con le nuove norme d’accesso del mercato. Obbligatorio indossare e mantenere sul volto in posizione corretta la mascherina, disinfettarsi le mani e mantenere la distanza di almeno un metro tra tutti i presenti oltre che dai banchi delle bancarelle. Per controllare che tutto si sia svolto nel migliore dei modi ad ogni punto di accesso sono stati posizionati alcuni volontari della protezione civile al fine di informare i cittadini e di controllare eventuali irregolarità comportamentali. Tra le bancarelle anche la polizia che si è detta soddisfatta del comportamento di ambulanti e cittadini. «Non si sono verificati assembramenti e non abbiamo dovuto procedere con nessuna contravvenzione - spiega la Locale -. Qualche volta ci siamo trovati a richiamare alcune signore in bicicletta che non indossavano correttamente le mascherine. Si ricorda che se non si è in attività sportiva, ma comunque a bordo di una bici la mascherina deve essere indossata in modo che copra naso e bocca. Per ora, il fatto che ci siano poche bancarelle e poche persone aiuta ad evitare il formarsi accidentale di assembramenti».

La soddisfazione

Soddisfatti nonostante un afflusso di gente non certo importante gli ambulanti che sentivano il bisogno e la necessità di tornare al lavoro. «È dura - ammettono Thomas Mosna e Massimiliana della Ktmx di Rovereto -, ma la gente è molto contenta di ritrovaci e di venire tra le bancarelle. Inoltre risponde bene e acquista, cosa che ci rincuora. Dobbiamo ammettere che non c’è folla - continuano - ma siamo davvero contenti di lavorare dopo 70 giorni durante i quali siamo rimasti fermi». Soddisfatto e contento che il Trentino e Arco abbiano dato il via libera ai mercati è anche l’ambulante Fabio Cobbe, terzo di quattro generazioni di ambulanti: «Dobbiamo ringraziare le parti politiche a prescindere dal colore politico che hanno permesso la riapertura dei mercati. In altre regioni non è così e questo per chi come noi si muove di piazza in piazza è molto importante. Speriamo che ci vengano in contro con altre iniziative come la riduzione o sospensione della Cosap. Come prima giornata ad Arco è positiva, ci sono anche i miei figli con le loro bancarelle e domani saremo a Trento dove tutte e 155 le postazioni apriranno». Soddisfazione anche tra i cittadini. «Il mercato diventa l’occasione di fare qualcosa di diverso - raccontano le clienti Lia e Vanda -. Per noi è una boccata d’aria nuova d’ossigeno, pur con queste mascherine. Il mercato è molto attrezzato, infatti negli stand si trova il gel igienizzante e addirittura i guanti monouso per chi ne fosse sprovvisto». Felicità e difficoltà di manovra s’intrecciano in quasi tutti i presenti. «É bello poter di nuovo uscire di caa per recarsi al mercato - confida Arianna di Bolognano -, si torna a una parvenza di normalità anche se ci sono ancora troppo poche bancarelle ed è decisamente più difficoltoso muoversi tra gli stand e cercare ciò di cui si ha bisogno». L’avvio è quindi stato promettente e c’è da sperare che prossimamente possano aumentare gli ambulanti così come i clienti.













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