La tragedia di Torbole 

Il giovane sardo è morto a causa di una meningite

Nago - torbole. Gian Mario Mura non è morto a causa del terribile Coronavirus. Il giovane sardo, trovato cadavere nel suo appartamento di Torbole il 20 marzo scorso, è morto a causa di una meningite....



Nago - torbole. Gian Mario Mura non è morto a causa del terribile Coronavirus. Il giovane sardo, trovato cadavere nel suo appartamento di Torbole il 20 marzo scorso, è morto a causa di una meningite. La notizia è stata comunicata ufficialmente alla famiglia, che ora si chiede se il ragazzo poteva essere salvato.

La conferma delle cause della morte del giovane sardo, arrivato in Trentino a ottobre per un lavoro stagionale, è arrivata dopo l’esito dell’autopsia, disposta dal magistrato di turno. Scongiurato il contagio da Covid. Gian Mario Mura, 23 anni, originario di Porto Torres, è stato sottoposto ad un primo tampone per scongiurare il contagio da Sars-Cov-2. L’esito era stato negativo. Un secondo tampone gli era stato effettuato il giorno del ritrovamento della salma. Dopo qualche giorno, direttamente dal direttore generale dell’Azienda sanitaria Paolo Bordon, la conferma che anche il secondo tampone era negativo. A questo punto, per capire il motivo della morte del ragazzo era necessario attendere il risultato dell’autopsia.

Gian Mario stava male da giorni: debolezza, febbre alta e un gran mal di testa, quasi insopportabile. Lo diceva spesso, soprattutto a sua sorella Manuela, 35 anni, un passo dalla laurea in farmacia, che ha sempre tenuto i contatti col fratello. Un calvario, la vicenda del povero giovane sardo.

Lunedì 9 marzo telefona a casa, a Porto Torres, dicendo di avere un forte mal di testa. Il mercoledì successivo arriva anche la febbre, alta, anche a 40. Giovedì va in pronto soccorso ad Arco: una flebo e il primo tampone per Covid. Torna nella sua abitazione di Torbole. Ma la situazione non migliora. La febbre aumenta. La Caritas lo aiuta in questi momenti di solitudine e difficoltà, portandogli viveri e medicinali. Il giovane torna in ospedale, gli modificano la terapia che porta ad una diminuzione della febbre. Ma il mal di testa torna, fortissimo. Il giovedì sera fa l’ultima telefonata a casa. Il mattino successivo, dopo la richiesta d’aiuto del padre Gavino ai carabinieri, il giovane viene trovato cadavere, all’interno dell’appartamento.













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