I negozi per bimbi riaccendono le luci verso la normalità 

Avviata la Fase 2. In centro a Riva le poche attività hanno aperto le porte al pubblico Con tutti i dispositivi di protezione per la clientela e regole stringenti sulle presenze nei locali  Eliana: «Ci mettiamo entusiasmo, ma prima di tornare alla normalità ci vorrà molto tempo»


Nicola Filippi


Riva. Un lume di candela rischiara le giornate dei commercianti del basso sarca. Il primo giorno di riapertura dei negozi per bambini è stato accolto con un grosso sospiro di sollievo. Niente pasticcini, però. Bisogna riorganizzare tutto il negozio, sanificarlo e presentare le nuove collezioni primavera-estate. «Un po’ di normalità però non guasta mai», ammette Silvia, la dipendente del negozio Brums, in via Dante 43, dopo aver servito la sua prima cliente dopo la fine del lockdown. Sono le 11 del mattino e nei negozi del centro di Riva, come negli altri del Basso Sarca, si ricomincia a vedere un po’ di luce in fondo al tunnel. «Anche se - sostiene Eliana Vettori dell’outlet Bulli & Pupe, in galleria Perini - vedo una ripartenza molto, molto difficile. Ma soprattutto lenta. Inoltre vedo poco entusiasmo da parte delle persone a venire a fare shopping. Ma noi ce la mettiamo tutta». La città è ancora sospesa. Via Dante è un deserto, «colpisce il silenzio surreale», dice ancora Eliana Vettori, mentre gira un video e scatta una serie di foto da postare sul profilo social del suo negozio. «Bisogna fare uso della creatività per attirare l’attenzione dei clienti - sottolinea - ci mettiamo tanto entusiasmo, ma prima di tornare alla normalità sarà lungo e difficile. Purtroppo sentiremo la mancanza di turismo straniero, che rappresenta il 70% dei nostri clienti».

Sempre in via Dante, al civico 56, c’è il negozio “Original Marines”. Laura, la responsabile del punto vendita, è indaffarata ad allestire il negozio. «Finalmente si torna al lavoro... Noi aprimo domani mattina (oggi, ndr) - spiega - Sto preparando mascherine, guanti e gel igienizzanti per la clientela, ho disposto i cartelli di avvertimento. Noi faremo entrare tre persone alla volta». Il negozio - come gli altri - è rimasto chiuso dal 10 marzo. «Abbiamo un angolo con l’abbigliamento invernale, scontato del 50% - dice ancora Laura - il resto è tutto della nuova stagione. Vediamo dai primi giorni come si comporterà la gente, anche perché ci sono un sacco di precauzioni da adottare. Ma almeno è un briciolo di normalità».

I negozi saranno sanificati al mattino, prima dell’apertura, in pausa pranzo e alla sera, dopo la chiusura. Una nuova abitudine che diventerà prassi. Anche per i clienti. Che saranno invitati a usare il gel igienizzante anche sui guanti già indossati. «Purtroppo il guanto è dimostrato che ha dei limiti - spiega Debora Girardi, della storica profumeria Nicole (oggi Ethos), in via San Francesco. Il suo negozio rientra nelle attività essenziali concesse, «come da codice Ateco (allegato 1)». «Io sono aperta dal Venerdì Santo - spiega - ma ho visto pochissimi clienti. Mi ha salvato la consegna a domicilio. Ma devo dire che le persone hanno compreso benissimo tutte le nuove regole, il distanziamento, la pulizia delle mani, l’uso della mascherina». La mancanza di turismo per una città come Riva è rovinosa, «ne risentiremo degli effetti per un paio di anni».

Ma si guarda lontano. E queste luci accese sono una piccola carezza alla nostra società, frastornata dall’emergenza Covid-19.













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