Giustizia sportiva, assolti Fraglia e Lopez 

In appello confermata la sentenza per l’istruttore e cancellata la condanna per il sodalizio



RIVA. La Fraglia della Vela di Riva e l’istruttore Santiago Lopez sono tornati dalla trasferta di Genova, dov’era in programma ieri l’udienza di fronte alla Corte d’appello federale della Federazione italiana vela, con una doppia soddisfazione. Per Lopez, assistito dall’avvocato Alessandro Malossini, è stata confermata l’assoluzione ottenuta in primo grado per la vicenda relativa a presunti metodi vessatori nei confronti di un allievo, episodi per i quali è stato anche presentato dalla madre del minorenne un esposto alla giustizia ordinaria.

Ad impugnare l’assoluzione era stata la stessa procura federale, ma in appello in giudici hanno nuovamente accolto le argomentazioni della difesa confermando la decisione assunta in primo grado.

È stata invece rovesciata la sentenza di primo grado relativa ai fatti denunciata da un’ex socia, fatti legati all’assemblea della Fraglia della Vela di Riva che si è tenuta il 31 marzo dello scorso anno. Nell’occasione la donna, madre di un’ex allieva (per quest'ultima Fraglia e Lopez sono già stati condannati per la nota vicenda dello "spiaggiamento") aveva denunciato alla giustizia sportiva che nel corso dell’assemblea le era stato negato lo status di socia, che a suo dire era invece pacifico guardando gli elenchi.

In primo grado la Fraglia, assistito dall’avvocato Francesco Zarbo, è stata condannata con la “deplorazione”, ovvero la sanzione disciplinare meno grave. Una sentenza che è stata impugnata e contestata con due argomentazioni principali: il procedimento era stato aperto nei confronti della società sportiva (cosa non prevista dall’ordinamento) e non nei confronti di una persona fisica, rendendo l’iter di fatto viziato. Secondo punto: la difesa ha contestato anche la competenza della giustizia sportiva in materia, ritenendo che si trattasse di un contenzioso interno alla Fraglia e quindi risolvibile, eventualmente, con un arbitrato. Le argomentazioni di Zarbo sono state accolte in pieno dai giudici e quindi la sanzione è stata cancellata.

«Eravamo certi di non aver commesso alcuna violazione - ha commentato il presidente della Fraglia Giancarlo Mirandola - ma abbiamo atteso in silenzio e con fiducia il corso della giustizia». (g.f.p.)













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