«Giovane picchiato, basta silenzi» 

La riflessione di Ulivieri: «Episodi figli di decenni di omertà e di revisionismi»



ALTO GARDA. Dopo l’episodio del pestaggio all’esterno del Cantiere 26, dove un minorenne è stato colpito da un attivista di Casa Pound a seguito di una discussione per motivi politici, interviene con una nota Tommas Ulivieri, consigliere comunale di Arco Bene Comune.

«L'episodio avvenuto al Centro Giovani con il minorenne picchiato dal ventenne di Casa Cound - scrive Ulivieri - si inserisce nell'oramai corposa letteratura su fatti di cronaca in Italia dove - guarda caso - sono gli esponenti neofascisti a interrompere anche una accesa discussione passando alle vie di fatto. Mentre alla vittima va la mia totale solidarietà e vicinanza, ai benpensanti degli “opposti estremismi” va la mia compassione e il disprezzo per questi anni di silenzio e di mancata applicazione delle leggi, soprattutto verso coloro che in queste ore saranno arrivati a pensare che quel ragazzo non doveva “provocare” affermando che le formazioni neofasciste dovrebbero essere messe fuorilegge».

«Sono questi decenni di omertà, di revisionismi e di ammiccamenti che hanno condito il brodo di coltura per il riemergere di queste muffe della Storia che si possono concepire solo negli anfratti di qualche stanza privata ma non nei luoghi pubblici delle Istituzioni repubblicane e antifasciste. Nelle prossime settimane - prosegue il consigliere - saranno approntati i nuovi moduli e regolamenti per la richiesta di spazi pubblici con il ripudio di fascismo e nazismo. Un documento che anche gli “ignoranti” (citando Renato Ballardini di una sua bella intervista sul “Trentino”) che l'estate scorsa sollevarono un polverone, dovranno sottoscrivere. Un atto che in questi mesi è stato replicato in tantissimi Comuni e che ha avuto anche l'avvallo del Tar di Brescia. Un filtro, un monito, un momento di riflessione che deve ovviamente essere accompagnato da ben altra ripresa di coscienza storica e civica collettiva. Magari - conclude - cominciando con la vicinanza delle Istituzioni a quei giovani e quelle giovani che fortunatamente stanno recuperando quella consapevolezza».















Scuola & Ricerca

In primo piano

la storia

«Fiuto e determinazione, così presi Marco Bergamo» 

Va in pensione Arervo, il poliziotto che il 6 agosto 1992 mise le manette al serial killer dopo una caccia durata tutta la notte. «Nell’83 vidi il corpo di Marcella Casagrande. Certe cose ti segnano per sempre»


Luca Fregona