Emergenza Covid, sarà usato l’avanzo di 2 milioni di euro
Il consiglio a Riva. Minoranze critiche per la scelta di rifinanziare anche opere ordinarie. Non ammesso l’ordine del giorno di Matteotti (5 Stelle) sui lavori ai Giardini di Porta Orientale. Zanoni: «Non è stata inserita alcuna nuova opera»
Riva. Il Consiglio di Riva ha approvato una variazione di bilancio che, attingendo per circa 2 milioni dall’avanzo di amministrazione, contiene diversi interventi per far fronte all’emergenza coronavirus, ma che comprende anche rabbocchi finanziari a una serie di opere ordinarie: di qui le critiche di buona parte delle minoranze, che avrebbero preferito sborsare solo per misure direttamente legate al Covid. Alla fine, nonostante i distinguo, quasi tutti si sono comunque allineati: con i leghisti e Franca Bazzanella assenti, si sono astenuti solo Andrea Matteotti (5 Stelle) e Flavio Prada (L’Altra Riva come Bazzanella), mentre hanno votato a favore anche Stefano Santorum (già candidato sindaco del centrodestra) e i componenti ultracritici di maggioranza (futuri avversari di Adalberto Mosaner in quanto già promessi alla coalizione di Claudio Molinari) Isabella Iandarino (ex capogruppo Upt), Mirella Serafini (Udc), Silvia Betta e Marco Martini (entrambi Patt). Non ammesso l’ordine del giorno presentato da Matteotti, che chiedeva di subordinare gli interventi non strettamente legati al Covid al via libera del tavolo di lavoro sull’emergenza, mettendo nel mirino soprattutto l’arredo urbano dei giardini di Porta Orientale e l’asfaltatura di strade e piazze (i cui capitoli sono stati rimpinguati rispettivamente di 320 mila e 210 mila euro, arrivando nel primo caso a 620 mila euro e nel secondo a 360 mila).
«Inserire oggi interventi che non c’entrano con il Covid – ha attaccato Matteotti – è un delitto. Su 1,5 milioni aggiunti in parte straordinaria, solo 396 mila euro sono legati al coronavirus. Metter giù cemento e bolognini non dà da mangiare alle persone. Da evitare anche i contributi a pioggia per l’acquisto di bici elettriche (concorde su questo, dalla maggioranza, Francesco Campisi, ndr)». Sulla stessa linea Prada: «Non possiamo pensare ad abbellire strade quando c’è gente che non riesce a pagare l’affitto. Bisogna dare soldi per le bollette, anziché per i bolognini». Per Betta si sarebbe potuto procedere con i 300 mila già a bilancio per i giardini, rimandando gli altri 320 mila. Per Iandarino sarebbe stato il caso di separare la variazione tra misure legate al Covid e altri interventi: «Avendo messo tutto insieme, volendo dare sostegno alle persone in difficoltà siamo costretti a votare anche il resto».
«Ben venga la commissione-tavolo di lavoro sull’emergenza – ha replicato il vicesindaco Mario Caproni – ma non si può bloccare l’attività ordinaria». «Non è stata inserita alcuna opera nuova – ha aggiunto l’assessore Alessio Zanoni – erano già tutte a bilancio. Abbiamo aggiunto le risorse necessarie sulla base dei progetti preliminari nel frattempo approvati. Se si finanziano le opere non va bene, se non si completano nemmeno». «Si tratta di una prima parzialissima manovra – il commento del sindaco Mosaner – per far fronte alle emergenze, comprese anche opere pubbliche e interventi sulle scuole. Abbiamo un avanzo di 20 milioni, ne applichiamo circa 2, il 10%. Ci saranno poi da coprire lo sconto Tosap e gli sconti sugli affitti. In precedenza per chi è in difficoltà avevamo già messo parecchie risorse, alle quali si aggiungono quelle provinciali. Di sicuro comunque nessun cittadino rimarrà senza mangiare».