Elezioni provinciali, CasaPound ha presentato i sette candidati locali
RIVA. È una delle liste più giovani, quella altogardesana di CasaPound, in gara per le prossime provinciali. Sette candidati, cinque rivani e due arcensi, i cui nomi sono: Matteo Negri classe ’88,...
RIVA. È una delle liste più giovani, quella altogardesana di CasaPound, in gara per le prossime provinciali. Sette candidati, cinque rivani e due arcensi, i cui nomi sono: Matteo Negri classe ’88, Giulia Pilloni del ’91, Andrea Arrighi dell’88, Giulia Marcolini del ’91, Alex Signoretti del ’96, Daniel Leonardi del ’91, a cui si aggiungono, Mirko Bott, Anna Zucchelli e Doranna Meneghelli, di età superiore. Perlopiù giovani, che ieri pomeriggio in occasione del primo anniversario dell’apertura della sede rivana Il Faro, hanno illustrato le loro proposte elettorali: «Fattore centrale sarà l’incremento dell’offerta turistica dell’Alto Garda, tra un turn over di locali notturni che concili il problema dell’assenza di “vita serale” a quello dei rumori, e un percorso che valorizzi bellezze come il lago di Tenno e il lago di Ledro anche all’estero». Tra i punti, declinati poi anche a livello provinciale, ha aggiunto Negri, «la riconsiderazione delle gerarchie interne alle cooperative sociali, in cui andranno ridotti i dirigenti, per aumentare parallelamente i dipendenti; sgravi fiscali alle assunzioni agricole e investimenti in favore dei negozi dei centri storici». Per quanto riguarda i punti nevralgici dell’attualità locale, poi, i candidati dichiarano di avere «proposte per l’ex-Miralago in direzione di un istituto scolastico d’avanguardia. Mentre andranno riaperti i punti nascita di periferia, come quello di Arco». A livello provinciale, invece, aggiunge Filippo Castaldini, candidato presidente, «puntiamo a fermare l’immigrazione, attraverso la chiusura dei centri di accoglienza; a una maggiore sicurezza, attraverso l’espulsione immediata dei profughi che delinquono e un rafforzamento dei sistemi di video sorveglianza; e a mettere al centro i trentini, per esempio con un sistema di punti bonus nell’assegnazione delle case popolari». (k.d.e.)