turismo, il dibattito sul lavoro stagionale 

«Disponibilità al dialogo positiva» 

La Filcams Cgil apprezza l’apertura delle associazioni di categoria



RIVA. «Riva del Garda, che per fatturato, pil e stagionalità lunga non ha eguali in Trentino, può diventare un laboratorio per una nuova politica contrattuale riservata ai lavoratori del turismo. Da Riva può partire qualcosa di nuovo da esportare in tutta la provincia».

Così Roland Caramelle, segretario della Filcams Cgil, si inserisce nel dibattito innescato dalla campagna “I diritti non vanno in vacanza”, iniziativa varata dalla Cgil proprio per prevenire gli abusi nel settore del lavoro stagionale.

Al di là delle inevitabili, diverse sfumature, Caramelle apprezza gli interventi dei rappresentanti di categoria, Gianni Battaiola (presidente provinciale dell’Asat) ed Enzo Bassetti, presidente degli albergatori Confcommercio dell’Alto Garda e Ledro: «Mi fa piacere che ci sia una condivisione sulla necessità di mettersi intorno ad un tavolo e trattare – dice il sindacalista – è un passo avanti enorme rispetto ad anni fa. Oggi mi pare ci sia la consapevolezza della centralità dei lavoratori rispetto ad un’offerta di qualità». «Noi – prosegue Caramelle rispondendo indirettamente a Flavio Biondo, presidente dei ristoratori altogardesani – non abbiamo fatto di tutta un’erba un fascio, ma sono gli stessi operatori ad ammettere che ci sono problemi e che hanno fatto opera di sensibilizzazione per evitare il ricorso ai contratti “pirata” o ad agenzie e cooperative che offrono servizi a prezzi sospetti».

«Io credo che la nostra campagna abbia già sortito un effetto positivo. Noi continueremo a denunciare le situazioni di illegalità – continua il segretario della Filcams – ma non possiamo nasconderci che noi siamo solo la parte finale della filiera. E’ per questo che ci auguriamo un lavoro a monte, devono essere per prime le associazioni di categorie a lavorare perché certe situazioni non si verifichino. Io penso che proprio da Riva del Garda possa essere avviato qualcosa di nuovo, a partire dalla formazione continua dei lavoratori del settore del turismo».

Gli interventi che hanno accompagnato l’inziiativa della Filcams - sottolinea Mirko Carotyta - evidenziano che il problema sollevato è reale. L'affermazione fatta all'unisono della necessità di un tavolo di confronto provinciale e anche locale come richiesto tra l'altro dalla Filcams CGIL ne è la controprova». Carotta ribadisce che «un dipendente stagionale quotidianamente non sa quanto durerà la giornata lavorativa se meno o più dell'orario giornaliero o se farà straordinari, e se tale prestazione straordinaria le sarà mai retribuita o utilizzata per compensare ore di lavoro dopo aver ricevuto l'ordine a lasciare il posto di lavoro». «Affermare che gli alberghi per abbassare i costi del personale non possono fare come le industrie che delocalizzano - conclude Carotta - è l'ammissione che si vogliono far maggiori guadagni abbassando le retribuzioni ed i diritti dei lavoratori .»













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