Coop Alto Garda rinnova due negozi
Gli interventi al Rione 2 Giugno e Torbole costeranno circa mezzo milione. Contratto integrativo, stretta finale
RIVA. Nuovo volto per due dei punti vendita Coop, il negozio “Mimosa” al Rione 2 Giugno e, successivamente, quello di Torbole. Ad annunciarlo il commissario Maurizio Postal, nel corso dell’assemblea con i soci rivani, tenutasi lo scorso venerdì sera: «L’azienda, al netto del primo semestre di attività 2018, risulta ancora in perdita di circa 150 mila euro, nonostante il grosso processo di crescita che l’ha investita» - ha spiegato Postal - «fiduciosi di poter concludere l’anno con un utile, vorremmo pertanto investire, negli ultimi sei mesi di commissariamento, anche nell’ammodernamento di quei negozi meno al passo coi tempi, così da sostenere le vendite e venire incontro ai clienti». Il primo a subire una messa a nuovo e a cambiare look sarà quindi, con gennaio 2019, il negozio di Rione: «Qui l’intervento sarà abbastanza sostanzioso e prevederà una probabile chiusura di qualche giorno, così da evitare disagi a chi fa la spesa, quanto meno nel momento in cui si rifarà la pavimentazione» - ha specificato. Seguirà poi, nei mesi primaverili, qualche cambiamento anche nel punto vendita di Torbole. Al punto vendita Mimosa è prevista l’integrale sostituzione dei pavimenti, dell’impianto di illuminazione e dell’area frigoriferi, per un investimento che si aggira sui 3-400mila euro, mentre a Torbole ci sarà un intervento più soft, per circa 150mila euro.
Ancora in tavola, nel corso della serata, anche uno dei temi più dibattuti nell’anno e mezzo di commissariamento: il contratto integrativo. Dopo il rigetto di alcuni punti da parte dei sindacati, che in particolare non avevano visto di buon occhio il non riconoscimento del lavoro supplementare alle lavoratrici part time e della maggiorazione nei festivi e nelle domeniche per i lavoratori a tempo determinato, così come il demansionamento di un certo numero di lavoratori e, ancora, la richiesta della coop di equiparare i lavoratori a tempo determinato a quelli stagionali. Un rigetto seguito da controproposta sindacale che, ha affermato Postal, «ci è arrivata proprio quest’oggi e andremo ad analizzare nei prossimi giorni, sperando di poter finalmente giungere ad un accordo, nonostante le profonde modifiche segnalate». Illustrate infine ai soci rivani presenti le modifiche statutarie che andranno ad essere votate il prossimo gennaio, dall’eliminazione del procedimento arbitrale in caso di controversie, ritenuto troppo dispendioso per Coop, alla riduzione dei componenti per il nuovo Cda (verosimilmente eletto a maggio 2019) da 13 ad un numero compreso tra 5 e 9, ad ancora possibilità di nomina del presidente da parte dell’Assemblea o da parte dello stesso Consiglio di Amministrazione. Proposte, queste, alle quali, a differenza dei soci arcensi, Riva ha risposto favorevolmente. «Un Cda più ristretto, se composto da persone competenti, non va a ledere sul rispetto delle diverse territorialità» - hanno sostenuto alcuni dei presenti, tra cui lo storico presidente Franco Bertoldi - «ma anzi, consente un lavoro più snello. Allo stesso modo l’idea di un presidente eletto in Assemblea non significa creare una carica “dittatoriale”. A quel punto però dovremmo compiere una scelta definitiva ed eliminare la possibilità che ad eleggerlo sia il Cda stesso, rendendo tutto più chiaro, senza doppia alternativa».
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