Caccia all’anziana col Bot d’oro. Ma è una bufala
La foto di un’italiana emigrata in Canada viene spacciata per la rivana (inesistente) Emma Marras
RIVA . Una vecchina di Riva, sulla soglia del secolo di vita, che trova in un libro di poesie un Bot del 1891 da 1.000 lire, che oggi rivalutato varrebbe 470mila euro. Ci sono tutti gli ingredienti per alimentare le discussioni mattutine al bar. E infatti, ieri, molti rivani, leggendo la vicenda su alcuni organi di stampa che hanno dato ampio spazio alla “notizia”, si sono scervellati per scovare la signora Emma Marras, la rivana che secondo il comunicato della fantomatica Associazione risparmiatori italiani era prossima a godersi una gran bella somma. Peccato. Peccato che la signora Emma Marras non esista, né a Riva, né nel resto d’Italia, come confermato anche dall’Anagrafe. E anche esistesse, ci sarebbe da chiedersi se ha il dono della bilocazione, visto che la stessa notizia è stata anche in Sicilia due giorni lanciata da alcune testate locali: stesso nome, stesso Bot, qualche dettaglio diverso nella ricostruzione della storia, ma luogo di nascita (Catania) ovviamente diverso. Il comunicato, con tanto di foto dell’anziana, è arrivato in tutte le redazioni provinciali, anche in quelle del Trentino, dove è stato cestinato dopo una verifica. Quella dei Bot “datati” è una delle fake news preferite dai produttori di false notizie, che tentano di farle passare anche nelle redazioni e non solo direttamente sul web.
Ma allora la signora della foto chi è? È sufficiente inserire la foto in “google immagini” per scoprire che la signora Emma Marras altri non è che Olinda Mascarin, classe 1909, nata il 4 dicembre a Taiedo in provincia di Pordenone, ma emigrata in Ontario, una delle dieci province del Canada. La foto allegata alla “bufala” è stata presa da un sito, Windsor Star, che ricorda le persone viventi più anziane.
Infine: se trovate un Bot nella soffitta della nonna, ricordatevi che è (quasi sempre) carta straccia. Se non viene incassato entro dieci anni dalla scadenza, l’esigibilità cade in prescrizione.