Alberi abbattuti nel parco proteste e sdegno in città 

Il caso a Riva. L’associazione culturale Pinter chiede alla nuova amministrazione «un nuovo rispetto per il verde urbano e la fascia lago». Duro attacco anche dell’eco-movimento La Ninfea



Riva. «Parco Lido sotto attacco, a causa dell’abbattimento degli alberi in vista della costruzione del nuovo Palazzo dei Congressi». Dopo la segnalazione sulle colonne del nostro giornale, ora piovono le critiche per la decisione di abbattere tutti gli alberi collocati dietro il Centro congressi di Riva, per accogliere il nuovo teatro comunale. L’associazione culturale Riccardo Pinter, per mano del suo presidente Graziano Riccadonna, ha vergato un duro attacco contro l’ex amministrazione, «per il progetto che ha previsto questo devastante abbattimento degli alberi al Parco Lido nord della Palacongressi, primo assalto alla natura in quell’area: foriero di ben altri sviluppi?».

Interviene anche Laura Fraboschi, del movimento eco-civico “La Ninfea”, che parla di «21 alberi tagliati nella divenuta tristemente famosa fascialago». Fraboschi se la prende con Mosaner che, «a nome del suo partito, in campagna elettorale, aveva sostenuto di voler realizzare il parco verde più grande del lago, incurante di aver lasciato dietro di sé 21 cadaveri». Fraboschi non digerisce l’idea del nuovo teatro, «che costerà alla comunità sudore e sangue», punta il dito contro i Verdi, «che sono un’etichetta di facciata, accondiscendenti alle scelte del Pd».

Torniamo all’associazione Pinter: «Come ha segnalato il nostro socio Paolo Matteotti, si tratta di un abbattimento non giustificabile sotto il profilo ambientale e paesaggistico perché il progetto iniziale non ha considerato le pesanti conseguenze sull’antico Parco del Lido - spiega Riccadonna -Alberi secolari, di grandi dimensioni, veri e propri “monumenti” come i platani antichi, abbattuti per far posto...a che? - dice ancora Riccadonna - Quale fiducia possiamo avere in progettisti che non partono dal rispetto degli alberi antichi, considerandoli come un patrimonio di immenso valore attorno al quale, semmai, costruire? La piante abbattute avevano davanti a sé un lungo futuro, paragonabile a quello dei platani del Brolio: così avrebbero contribuito per decenni al paesaggio e alla caratterizzazione del verde urbano rivano. Sono stati considerati non come esseri viventi importanti per tutti ma come pezzi di legno. Con meno valore del cemento».

«Una domanda: perché non possono restare i vecchi campi, fruibili dalla città e dai turisti, salvaguardando l’area sportiva e naturale? - s’interroga Riccadonna - Anche la Miralago soffrirà l’assenza di questa struttura, che potevano vederla artefice di una rinascita dell’area, rinascita “virtuosa” legata allo sport, che è la vocazione del territorio. Non sono gli alberi a preoccuparci, ma è il contesto di “piazza pulita” che avanza su tutto il fronte della fascia-lago a preoccupare la cittadinanza e le associazioni come la nostra, da sempre attenta alla dinamica sociale che sottende a simili operazioni».

«Chiediamo alla nuova Amministrazione un nuovo rispetto per il verde urbano e per la fascia lago tutta, ricordando gli impegni presi con gli indirizzi di programma del Sindaco Cristina Santi», conclude l’associazione culturale Pinter. N.F.













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