Addio a Dino Torboli, il tassista di Riva
Si è spento a 87 anni. Ha esercitato la professione tra il 1956 e il 1995
RIVA. La sua storia, era la storia della motorizzazione italiana. Quarant’anni al volante, otto macchine diverse, tutte rigorosamente Fiat, dalla 1.400 nera e verde fino alla Tempra, venduta nel 1995, quando ha deciso di dire basta e godersi la pensione. Si è spento, a 87 anni, Dino Torboli, “il tassista” di Riva, volto notissimo in città. In verità, a portarlo sul taxi era stata la sua storia famigliare, perché il vero sogno di Dino Torboli – come ricorda la figlia Cristina, notissima presidente del Comitato Allegria di S.Alessandro – era indossare la divisa da marinaio.
Un sogno che non aveva potuto coltivare, ma che era diventata una passione praticata nella brulicante sede dei marina d’Italia a Riva. Così Dino (dopo aver lavorato come falegname e come operaio nella Società Elettrica Ponale) si era lasciato trasportare dal fiume di famiglia, che era fatto di ruote e trasporti.
Il nonno di Bruno fabbricava ruote per carri a Varone, papà Giuseppe era tassista pure lui, mentre l’azienda di famiglia della mamma, i Berlanda, era una florida attività di trasporto con carri in viale Dante. Dino si era messa al volante nel 1956. Da quel giorno, e nei 39 anni successivi, ha percorso qualcosa come 1,2 milioni di chilometri, trasportando i vip che venivano in vacanza a Riva e le famiglie che andavano in villeggiatura in val di Ledro portandosi dietro di ogni. In mezzo tantissimi aneddoti, come il cliente che si fece portare fino a Genova per poi dileguarsi al momento di pagare il conto. Per non parlare di quella volta che un infante fece pipì sul sedile, che all’epoca era di stoffa.
Oltre al lavoro, c’era l’impegno sociale: Dino Torboli, infatti, era donatore di sangue ed aveva ottenuto il riconoscimento della stella d’oro dell’Avis. Oltre alla figlia Cristina, lascia la moglie Maria Teresa Zanoni. (g.f.p.)