A Riva del Garda c’è il primo allenatore alla gentilezza (e di basket)
Matteo Lotti è della Virtus Altogarda e fa parte della rete nazionale di allenatori alla gentilezza. “Perchè è meglio essere gentili che aver ragione” dice
RIVA DEL GARDA. A Riva del Garda è stato riconosciuto il primo Allenatore alla Gentilezza di Pallacanestro della provincia di Trento, è Matteo Lotti, allenatore di Basket dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Virtus Altogarda.
Di cosa si occupa Matteo in qualità di Allenatore alla Gentilezza? Il suo impegno è quello di educare bambini e ragazzi, attraverso lo sport, all’importanza del rispetto delle regole, favorire la socializzazione e trasmettere le tradizioni.
Attraverso la costruzione di buone pratiche di gentilezza (come le panchine viola presenti in molti impianti sportivi in tutta Italia a ricordare l’importanza di praticare la gentilezza in campo) intende contribuire ad accrescere il benessere della comunità sportiva in cui allena, proprio come previsto nel progetto nazionale Costruiamo Gentilezza (www.costruiamogentilezza.org), nel cui ambito agisce l'allenatore alla gentilezza, partecipando al perseguimento dell’obiettivo di far divenire la gentilezza un’abitudine sociale diffusa, entro il 2036.
Nello specifico Matteo allena bambini dai 4 anni in su, gli piace il suo ruolo, in particolar modo a livello educativo, infatti insegna ai suoi piccoli atleti quanto sia fondamentale il rispetto verso i compagni di squadra, l’istruttore e poi gli avversari.
La gentilezza consente ai giovani di far vivere lo sport più serenamente, a confermarlo lo stesso mister Lotti: ”Nella società in cui viviamo c’è troppa voglia di vincere e prevalere sull’altro usando qualsiasi mezzo, mentre invece è fondamentale insegnare la sportività che può essere sinonimo di gentilezza, in questo caso all’interno di un qualsiasi campo da gioco: se partendo dai genitori e poi passando dagli istruttori diamo la tranquillità che nello sport per i bambini l’importante è soprattutto divertirsi circondiamo loro una grande leggerezza e serenità di cui hanno bisogno quando entrano in campo.”
Chi è stato invece il suo allenatore di gentilezza quando era bambino? La risposta data non è banale, uno spunto per molti genitori: "Sicuramente posso dire mia madre, che mi ha sempre ispirato con la sua grande gentilezza nei miei confronti e verso tutte le persone con cui ha avuto a che fare, è un mio grande punto di riferimento tutt’oggi”.
Come allenatore alla gentilezza Matteo ha aderito alla Rete Nazionale Allenatori alla Gentilezza che condivide e diffonde le buone pratiche di gentilezza nello sport tra allenatori per favorire un effetto moltiplicatore delle stesse a beneficio di un maggior numero di atleti.
Il motivo? “Penso che la gentilezza la costruiamo giorno per giorno non soltanto in campo, ma con ogni nostro gesto nella vita quotidiana e con ogni persona che incontriamo: la mia filosofia di vita è sempre stata quella che è meglio essere gentili che avere ragione” è la sua risposta.