Riforma delle Apt, arriva il via libera della seconda Commissione. Failoni: “Saremo più forti”
Le aziende turistiche diventano 11, critico il consigliere provinciale del Pd Alessandro Olivi.
BOLZANO. Via libera dalla seconda Commissione al regolamento proposto dalla Giunta per rendere esecutiva la legge 8 dell’agosto scorso sulla promozione turistica provinciale.
Sei i consiglieri favorevoli, compresi Pietro De Godenz (UpT) e Lorenzo Ossanna (Patt), mentre con Alessandro Olivi il Pd ha votato contro il provvedimento.
La riforma delle Apt
Gli ambiti di riferimento delle aziende di promozione turistica diventano 11, con un regime transitorio per l’ambito della Val di Sole e l’ambito della Val di Non che resteranno distinti fino a tutto il 2022. La principale novità del regolamento sta nella creazione di quattro Ata anziché cinque,ciascuna formata da ambiti affidati alle 11 Apt. Le Ata si chiameranno, nell’ordine, “Dolomiti” (Ambito Val di Fassa, Ambito Val di Fiemme, Ambito Altopiano di Pinè, Ambito San Martino di Castrozza, Primiero e Vanoi), “Dolomiti di Brenta” (Ambiti Val di Sole e Val di Non, Ambito Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena, Giudicarie centrali e Valle del Chiese, Ambito Altopiano della Paganella, Piana della Rotaliana e San Lorenzo Dorsino), “Garda Trentino” (Ambito Garda trentino, Valle di Ledro e Terme di Comano) e “Città, laghi e altipiani” (Ambito Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi, Ambito Altipiani Cimbri e Vigolana, Ambito Valsugana, Tesino e Valle dei Mocheni, Ambito Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo).
La gioia dell’assessore Failoni
Soddisfatto l’assessore al Turismo Roberto Failoni: “Cal unanime, superata anche la contrarietà di qualche amministratore. Con la nuova riforma il sistema turistico trentino sarà più forte. Anche gli amministratori locali inizialmente in disaccordo, dopo i chiarimenti hanno alla fine condiviso il regolamento”. E ancora: “Adesso si tratta solo di passare dal Consiglio, poi inizieremo subito a correre per far volare ancora di più il marchio trentino sia a livello nazionale che internazionale”.
Le critiche di Alessandro Olivi
Il consigliere provinciale del Pd Alessandro Olivi ha motivato il suo voto “fermamente contrario” al regolamento perché l’estate scorsa durante la discussione del ddl di riforma aveva proposto un emendamento che derubricava la suddivisione del Trentino in quattro Ata che ora torna invece in questa disciplina attuativa. Questo perché non condivideva allora e non può accettare quindi neanche oggi il fatto che mentre per tre di queste aree (Dolomiti, Dolomiti di Brenta e Garda Trentino) le vocazioni comuni sono intuibili e oggettive, la quarta (Città, laghi e altipiani) è troppo vasta e mette insieme territori eterogenei tra i quali rintracciare vocazioni comuni “è problematico e fittizio”.
Esemplificando, Olivi ha evidenziato come nell’area 4 siano stati inseriti per omogeneità turistica sia Valle dei Mocheni e il Tesino, che fanno parte del massiccio del Lagorai, sia il Monte Baldo e lo Stivo, uniti invece dal fatto di affacciarsi sul Garda. Ambiti diversi, quindi, in mezzo ai quali l’area 4 comprende anche le città di Trento e Rovereto. Per il consigliere è giusto mantenere legate le polarità turistiche dei due maggiori centri urbani del Trentino, ma non si comprende l’estensione dell’area a tutta la Valsugana, il Tesino e la Valle dei Mocheni. Molto meglio sarebbe stato, a suo avviso, prevedere nel regolamento una quinta Ata che l’assessore in aula non aveva escluso,dimostrando maggiore flessibilità.
Invece per Olivi questo ritorno al punto di partenza della legge vanifica l’intero percorso compiuto in aula l’estate scorsa prima della sua approvazione. Nell’emendamento da lui presentato, ha ricordato il consigliere, “avevamo aggiunto per l’omogeneità del territorio – ma Strigno e Brentonico hanno omogeneità territoriali difficili da identificare – delle interconnessioni infrastrutturali dei sistemi turistici. Questo voleva dire mettere insieme quei territori che in prospettiva potranno essere collegati da nuove infrastrutture sostenibili come la ferrovia, giustamente già prospettata dalla Giunta, tra la Vallagarina e Garda, mentre ora questi due ambiti rientrano in Ata diverse.
Per Olivi questo regolamento presenta una sola nota positiva: la possibilità che che questo processo risulti effettivamente dinamico come promesso, perché sarà probabile che alcuni territori di questa quarta Ata chiederanno di aggregarsi a un’altra Apt. Il consigliere ha osservato che “al di là dell’unanimità espressa dal Cal vi sono in realtà molte riserve da parte di alcuni sindaci e territori su quest’area così vasta”. Il riferimento di Olivi è alla Vallagarina “dove già emerge – ha avvertito – qualche movimento delle Apt per chiedere un cambiamento. “Difficile immaginare – ha concluso – di trovare tra la Vallagarina e il Monte Baldo vocazioni comuni che non siano il Garda”.