il caso

Rifiuti e termovalorizzatore: presidente e giunta hanno deciso di passare la palla

Con la scusa del coinvolgimento dei territori la patata bollente viene rimandata nelle mani dei sindaci, a partire da quelli di Trento e Rovereto. Ma così la Provincia abdica al suo ruolo: l’editoriale del direttore Paolo Mantovan


Paolo Mantovan


TRENTO. Hanno deciso che decideranno. Anzi, hanno deciso che decideranno “insieme ad altri”, ossia i Comuni, che dovranno vedersela tra di loro come una sfida all’ok Corral.

Il senso di questo “conchiuso” di giunta, in cui si stabilisce, giusto entro la fine dell’anno in corso, che si farà un impianto per bruciare i rifiuti (termovalorizzatore o gassificatore che sia), sembra quasi il tentativo di togliersi la patata bollente di mano e passarla ad altri. Con il bel giochino di dire “coinvolgiamo i territori”, in realtà si vuol far cadere su altre spalle il peso della decisione rispetto alla localizzazione.

Ma un presidente e una giunta provinciale che cosa ci stanno a fare? Non ce l’hanno loro la competenza per decidere? Non ce l’hanno loro il quadro generale dei pro e dei contro su tutto il territorio provinciale? Non sono loro ad avere tutti i dati per capire che tipo di impianto fare, con quali costi, se deve trattare anche rifiuti speciali o no?

E soprattutto non sono loro ad avere più strumenti di tutti per capire dove fare questo impianto? Che poi è ovvio che si dovrà fare sull’asta dell’Adige (mica puoi mandare tutti i rifiuti in Primiero o nelle Giudicarie, per dire) e possibilmente dove già si è ben attrezzati all’uopo, quindi o a Trento o a Rovereto o in una località fra i due Comuni. E allora perché costruire questo scontro fra i Comuni? È ovvio che - per quanto i termovalorizzatori di ultima generazione siano straordinariamente meno inquinanti di quando, una ventina d’anni fa, si fecero mille battaglie - il tema “inceneritore” rimane un tema delicatissimo e insidioso per chiunque.

Fugatti e Tonina vogliono trasferirlo a Ianeselli e Valduga. L’unica decisione presa ieri è questa.













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