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Residenza Fersina, l'opposizione: «Si torni all’accoglienza diffusa»

Dura la presa di posizione dei consiglieri di minoranza (membri della 4/a Commissione del Consiglio Provinciale di Trento) dopo aver visitato la struttura che ospita i richiedenti asilo: «Insensato concentramento sul capoluogo»



TRENTO. La visita della 4/a Commissione del Consiglio provinciale di Trento alla Residenza Fersina, che a Trento ospita i richiedenti asilo, "dimostra l'urgenza di ripristinare un modello di accoglienza che non concentri le persone in una sola struttura (la Fersina è una delle più grandi d'Italia), riappropriandosi di quell'accoglienza diffusa che non solo garantisca la tutela e i diritti fondamentali delle persone richiedenti protezione internazionale, ma che altresì garantisca maggiori risultati rispetto all'integrazione e quindi, anche, alla sicurezza sociale. Ma anche nell'ottica di dare maggiori opportunità di lavoro: la sera vi è l'obbligo di rientrare in struttura e questo impedisce ai ragazzi lì ospitati di lavorare nelle valli, mentre albergatori e imprese continuano a non trovare personale". Lo hanno sottolineato in una nota i consiglieri provinciali di Pd e Campobase Paolo Zanella, Francesca Parolari, Chiara Maule, Francesco Valduga, Andrea de Bertolini, Mariachiara Franzoia, Paola Demagri, Michele Malfer e Roberto Stanchina.

"Un assurdo continuare con questo insensato concentramento sul capoluogo che è un incaponimento ideologico del Presidente. Infine una riflessione sulla normativa che regolamenta le migrazioni. I ragazzi marocchini che abbiamo avuto l'opportunità di ascoltare si stanno impegnando per integrarsi e lavorare nel territorio. Un investimento che rischia di non dare i frutti sperati e di mandare in frantumi le speranze delle persone richiedenti protezione internazionale, visto che le chance di una persona marocchina di vedersi riconosciuto l'asilo o la protezione sussidiaria sono davvero poche. Un assurdo perdere persone che si sono inserite nel territorio, che un tempo avrebbero avuto qualche speranza di restare grazie alla protezione speciale cancellata dal Governo Meloni", concludono i consiglieri provinciali. 













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