violenza in famiglia

Pugni e calci a moglie e figlie piccole, 40enne allontanato da casa a Merano

La donna è fuggita con le tre bambine e ha chiesto aiuto. La segnalazione partita dall’ospedale. Le vittime assistite dal Centro antiviolenza e portate in una struttura protetta



MERANO. Allontanamento dalla casa famigliare e divieto di avvicinamento e contatto a carico di un 40enne residente a Merano per violenze su moglie e figlie piccole.

La misura è stata emessa ieri (24 settembre) dal Tribunale di Bolzano, con la prescrizione di mantenersi ad una distanza di almeno 500 metri, evitando di comunicare in alcun modo attraverso qualsiasi mezzo. Il divieto vale anche per le tre figlie minorenni della coppia.

Il provvedimento è scaturito al termine di un’articolata attività di indagine effettuata dal Commissariato di Merano e coordinata dalla Procura della Repubblica di Bolzano a seguito della iniziale segnalazione pervenuta dal personale dell’Ospedale di Merano attraverso l’attivazione del “Codice Erika”.

Gli approfondimenti effettuati dagli investigatori meranesi hanno consentito di verificare la fondatezza della notizia di reato, acquisendo successivamente anche la denuncia della donna, la quale è stata seguita e supportata costantemente dal Centro Antiviolenza di Merano e dal Commissariato.

L’indagine ha documentato, sin dall’estate del 2024 e sino ad oggi, lo stato di pressioni psicologiche a cui l’uomo ha sistematicamente sottoposto la moglie per motivi di gelosia, usando reiteratamente, nei suoi confronti, violenza psicologica e rendendole la convivenza insopportabile.

Negli ultimi tempi, in particolare, l’uomo non solo aveva seguitato ad offenderla ed a minacciarla, proibendole di uscire sola di casa e di trovare un lavoro, pretendendo in continuazione informazioni su chi frequentasse, vedesse o con chi parlasse in sua assenza.

Dall’inizio del mese di settembre, dalla violenza psicologica era passato a quella fisica, aggredendo la donna ed una delle tre figlie minori di 11 anni con pugni e calci. Nella circostanza la vittima, nonostante l’aguzzino le avesse sottratto le chiavi di casa, era riuscita a scappare con le 3 bambine ed a chiedere aiuto al numero di emergenza “112 NUE”.

A seguito di un ultimo episodio di violenze e persecuzioni, nel quale l’uomo con una videochiamata brandiva un coltello e la minacciava di far rientro a casa altrimenti l’avrebbe uccisa, la vittima decideva di chiedere nuovamente aiuto, a seguito del quale lei e le tre piccolissime figlie venivano soccorse e collocate in una struttura protetta.

“Anche nella nostra Provincia assistiamo quotidianamente a quella che rappresenta oramai una vera e propria emergenza, che vede nel ruolo di vittime persone indifese, spesso donne, anziani e bambini, in balìa della violenza di familiari o di persone comunque appartenenti alla cerchia delle strette conoscenze – ha messo in evidenza il Questore di Bolzano Paolo Sartori –. E’ del tutto evidente che l’intervento della Polizia serve, e nei casi più gravi è addirittura indispensabile, ad eliminarne gli effetti, evitando che talune situazioni possano sfociare in vere e proprie tragedie. Tuttavia è sulle cause che bisogna intervenire, creando sinergie con Enti, Istituzioni ed

Associazioni che di questi fenomeni devianti si occupano, con azioni strutturate che agiscano sul piano culturale, sociale e familiare, allo scopo di far comprendere ai maltrattanti il disvalore assoluto dei propri comportamenti, ed alle vittime la necessità di denunciare immediatamente ogni situazione che possa anche solo far intravvedere criticità di questo genere”.













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