la truffa

Positivi al Covid vanno a fare il tampone con le tessere sanitarie di amici no vax: controlli a tappeto dei Nas

In questo modo si riescono ad ottenere i Green Pass senza guarigione e senza vaccinazione. Carabinieri impegnati nelle verifiche in tutto il nord Italia



MILANO. Guerra ai "furbetti" del Green pass. I carabinieri del Nas intensificano i controlli in tutto il nord Italia in farmacie e punti tampone al fine di controllare se siano verificate irregolarità legati ai documenti di identità e codici fiscali di chi si presenta per fare i tamponi.

Il servizio è stato deciso dopo l'aumento di casi di positivi che si sono presentati con il codice fiscale di amici e conoscenti no vax in modo da fare risultare anche loro positivi e successivamente guariti.

Nelle farmacie e nelle strutture dove vengono effettuati i test gli operatori sono, infatti, "tenuti a controllare l'identità delle persone che si sottopongono al test, essendo un trattamento sanitario che si conclude con un referto", spiega il comandante del gruppo tutela della salute dei carabinieri di Milano, Salvatore Pignatelli.

Anche in questo caso, così come accade da mesi in tema di manifestazione ed iniziative di piazza, i no vax hanno utilizzato le chat e in particolare Telegram per il "passaparola" nella pratica illecita.

In totale i Nucleo antisofisticazioni dell'Arma ha messo in campo per l'attività di verifica 11 squadre.

Obiettivo è accertare che l'identità delle persone che effettuano il tampone venga verificata con tessera sanitaria ma anche con documento di identità.

"Abbiamo constatato - spiega il comandante - che a volte per questioni di rapidità non veniva riscontrata l'identità della persona, e questo si prestava ad abusi: c'era chi si presentava con la tessera sanitaria di altri".

Un modus operandi che può portare ad una serie di azioni illecite compresa quella di sottoporre al test, sia molecolare che antigenico, persone positive con più tessere sanitarie in diverse farmacie in modo da far emettere Green pass a nome di soggetti non immunizzati.

In sostanza una vera e propria truffa.

Ad oggi, spiegano sempre dal Nas, "i punti tampone bloccati sono pochi, e non per ragioni dovute alla truffa dei falsi positivi", in totale dovrebbero essere circa una cinquantina.

Sul rischio della diffusione di questa pratica nella galassia dei no vax è intervenuto nei giorni scorsi il governatore della Liguria, Giovanni Toti. "Se queste persone usassero la testa non per questi imbrogli - ha affermato - ma per proteggersi dal Covid, forse la fine di questa pandemia sarebbe più vicina e tanti vaccinati positivi ma asintomatici non dovrebbero rimanere in casa per proteggere loro. Mi sono già confrontato con Federfarma sull'argomento e mi hanno assicurato che verranno controllati ancora con più attenzione i documenti", ha concluso Toti. 













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