Portò via il figlio di 2 anni all’assistente sociale, incidente in Pusteria durante la fuga: concessi i domiciliari
All’uomo, 32enne marocchino residente in Germania, è stato imposto il divieto di avvicinamento al bambino. Era stato arrestato (e portato in carcere a Trento) dopo lo schianto contro un camper a Perca
IL FATTO Rapisce il figlio e scappa: lo scenario dietro l’incidente di Perca
BOLZANO. Esce dal carcere e va agli arresti domiciliari, con il divieto di avvicinarsi al figlio, il padre del bambino di due anni che lo scorso 13 febbraio aveva sottratto il piccolo durante un incontro con l'assistente sociale, per poi fuggire in auto e scontrarsi contro un camper a Perca, sulla statale della val Pusteria.
Il bambino, che vive in Alto Adige con la mamma, era stato sbalzato fuori dall'auto rompendo il parabrezza, riportando diverse ferite alle gambe. Feriti in maniera lieve anche il padre del bimbo, 32 anni residente in Germania, e il complice, entrambi marocchini.
L'assistente sociale aveva chiamato immediatamente i carabinieri che avevano disposto alcuni posti di blocco per intercettare l'auto in fuga e nemmeno dieci minuti dopo alla centrale di emergenza era arrivata la segnalazione dell'incidente d'auto con i tre feriti.
I due sono stati arrestati con le accuse di sequestro di persona, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.
Oggi (6 marzo) è stata accolta la richiesta della difesa (con l’avvocato Andrea Gnecchi) che aveva chiesto la scarcerazione per il padre del bambino, che era in carcere a Trento. All'uomo è stato imposto il divieto di avvicinarsi al figlio.