Viola il divieto, vola nella scarpata
Il ciclista se la cava con fratture. Ma la strada del Riposo va riaperta
FAIDA DI PINÉ. Il ciclista ha superato le protezioni ed è sceso lo stesso. A suo rischio e pericolo. Avrebbe fatto meglio a non resistere alla tentazione di affrontare la “strada del Riposo”, che però - oltre ad essere una specie di “classica” per i ciclisti per la sua asprezza (in salita però) - è anche una “diretta” molto comoda per raggiungere Madrano e Pergine in tempi molto rapidi. Una scorciatoia che è costata cara al ciclista che, forse a causa del terreno sporco per i lavori, ha perso aderenza ed è finito fuori strada. Precipitando nella scarpata, ripulita dagli alberi durante i recenti lavori boschivi. Gli è andata bene: se l’è cavata con la frattura di tibia e perone, ma ha rischiato grosso. A soccorrere il pedalatore l’ambulanza, che però si è dovuta fermare alla barriera New Jersey. Poi è toccato agli uomini del Soccorso alpino fare il resto, raggiungendo il punto della caduta, calandosi fino a raggiungere il ferito, recuperandolo con la corda doppia e portandolo in barella fino all’autolettiga. L’accaduto porta all’attenzione il caso di una strada che, dopo essere stata usata per decenni, è impraticabile da inizio anno, quando è stata chiusa con ordinanza del sindaco. I lavori di disboscamento (e quelli precedenti, seguiti agli eventi atmosferici, che avevano costretto a una prima chiusura dal 6 agosto 2017) hanno messo in luce la pericolosità della piccola arteria per gli utenti e la necessità di installare dei guardrail. Il Comune di Baselga di Piné ha anche elaborato un progetto, il cui costo però (240 mila euro) è insostenibile per le casse dell’amministrazione. Risultato: strada inesorabilmente chiusa. Una scelta forse obbligata per il Comune, ma sicuramente sbagliata: non si può lasciare un lavoro a metà, soprattutto quando ciò comporta rischi per il pubblico. Qualcuno (forse la Provincia?) deve finirlo.