Via Stazione, i residenti chiedono il senso unico
Caldonazzo, secondo chi vi abita soltanto in questo modo si potrà realizzare il marciapiede senza rinunciare agli alberi. E stasera si parla di via Roma
CALDONAZZO. L’attenzione dei cittadini c’è intorno a via Stazione. Una trentina di persone, sabato sera ha, infatti, seguito con attenzione e reazioni decise la documentata presentazione di Germano Carpentari, ambientalista da anni attento amatore della strada.
Il relatore, con il supporto di fotografie e di un video girato da Nirvana Martinelli, ha illustrato la storia della strada, inaugurata nel 1896, al momento dell’apertura della linea ferroviaria della Valsugana, e la situazione attuale dell’alberatura del già prestigioso viale di accesso al paese. Carpentari ha elencato i problemi degli alberi, come le potature sbagliate, la riduzione del loro numero, la scelta errata delle specie collocate negli anni, la presenza di ceppaie rimaste in situ dopo il taglio ed anche altri particolari che rovinano la bellezza del viale, come “buchi” nella continuità delle siepi o l’edificio dell’ex pro-loco da ristrutturare.
In sala il pubblico ha concordato con interventi critici sull’analisi e ha proposto la creazione di un comitato, per portare le istanze e alcune proposte tecniche all’attenzione dell’amministrazione. Perché, come hanno detto alcuni intervenuti, «questa e le precedenti amministrazioni si sono dimostrate non all’altezza della questione». In sala era presente Matteo Carlin, assessore a urbanistica e ambiente, che inizialmente ha spiegato di essere in sala solo come cittadino «perché non siamo stati formalmente invitati», poi, tirato per la giacca, ha argomentato che ci sarebbe un’ ipotesi della Provincia di valorizzare l’uso della ferrovia, dunque di costruire il marciapiede per mettere in sicurezza i pedoni e forse di costruire una pista ciclabile. Il pubblico mormorava: si chiedeva una visione che al momento sembra non esserci in amministrazione. La strada è larga nove metri, dei quali sei sono di carreggiata: senza un senso unico, dunque senza una precisa scelta del Comune, sarà impossibile avere un marciapiede e gli alberi al tempo stesso.
Si preannuncia dunque ricca di spunti e vivace anche la serata di oggi, prevista alle 20.30 all’ex caseificio, alla Casa della Cultura (con invito formale inviato dai promotori alla giunta. Carlin ha promesso la presenza). Il secondo appuntamento è dedicato ad un’ altra via storica in difficoltà, ovvero via Roma, ex via Case Nuove. Via Roma, ricordano i proponenti, fra i quali Nirvana Martinelli, che anni fa dedicò all’ originale storia della strada un’ interessante e ben accolta mostra, fu fondata nel 1750 ricostruendo una ad una le case della ex contrada Caorso. L’operazione urbanistica, all’epoca quasi avveniristica, fu voluta per sottrarre le famiglie di Caorso dall’annoso problema delle esondazioni del torrente Centa, nella cui valle sorgeva, laddove oggi si snoda il percorso del Parco Fluviale.
Questa sera il comitato organizzatore presenterà i problemi, innanzitutto dovuti al sostenuto traffico veicolare. Da tempo in paese i residenti più sensibili si interrogano sulla “rinascita” di Caldonazzo.