Una poltrona di sindaco con quattro pretendenti
Verso le elezioni. Dopo il forato stop causato dal lockdown riparte la campagna elettorale che vede il lizza l’uscente Roberto Oss Emer, Roberta Bergamo, Giuseppe Facchini e Aldo Luchi
Pergine. La pandemia che ha bloccato tutto e tutti non ha però sparigilato le carte in vista delle elezioni comunali di fine settembre. Quattro candidati sindaco erano a fine inverno e quattro candidati sindaco sono rimasti anche a inizio estate. Una quaterna che a parte un caso è di fatto però in via definizione quanto a supporto. Alle liste cioè che appoggeranno la candidatura a sindaco. I nomi, dunque, sono quelli noti: il sindaco uscente Roberto Oss Emer, Giuseppe Facchini, Roberta Bergamo e Aldo Luchi. Le vecchie ripartizioni ideologiche sono di fatto tutte rappresentate. Ma vanno anche fatti dei distinguo. La presenza delle civiche e una tendenza che cova dietro un po’ tutti gli schieramenti volta al superamento delle storiche contrapposizioni ideologiche sparigliano sicuramente le carte molto più dello stop per la pandemia. Anche se poi, la faccia che tutti gli schieramenti mostrano sembra comunque aver bisogno di andare oltre chi per cercare rinnovamento e continuità. Ma andiamo con ordine.
Roberto Oss Emer
Il sindaco uscente prosegue il cammino intrapreso ormai da un mandato e mezzo con l’appoggio di un gruppo di liste civiche piuttosto variegato, che coniuga molte anime diverse. Sono 5: Civica per Pergine, Patto per Pergine, Prospettiva Futura, PerGiovani e Pergine Insieme. Una squadra volta che aveva portano in piazza Municipio Oss Emer nel 2015 e prima ancora nel breve mandato posto Corradi. «Continuità è il punto di partenza- spiega Oss Emer -. Partiamo da quanto fatto fin qui per proseguire il cammino. Il programma era definito già in marzo, poi la pandemia ha bloccato tutto e ci ha costretti a metter mano a qualcosa. E’ innegabile che questi mesi hanno cambiato molte prospettive. Si deve ripensare a quanto successo e a quanto potrà succedere in futuro. Servirà un occhi particolare per il settore produttivo, ma anche per le famiglie e l’associazionismo. Si devono affrontare nuove criticità che entreranno per forza di cose nel nostro programma di governo della città che guarda al 2030».
Roberta Bergamo
Il Patt sceglie in modo diverso senza vincoli centralisti. A Trento sta con Ianeselli, a Pergine corre da solo. E lo fa con Roberta Bergamo appunto. Una candidata sindaco con idee ben chiare su dove vuole arrivare. «Stiamo cercando una strada che valorizzi il concetto di centro – spiega Bergamo -. Una via politico – amministrativa che esca dalla contrapposizione centrodestra – centrosinistra che possa portare a un polo territoriale autonomista che manca da anni. Una via che cerchiamo di costruire assieme ai cittadini e alle categorie economiche. E’ innegabile che in città c’è un sentimento di malcontento in quella parte di società perginese che chiede qualcosa più di quanto non sia stato fatto in questi sette anni di amministrazione Oss Emer». E pare d’intravedere, tra le parole non dette, una strizzatina d’occhi all’area che gravita attorno all’Upt e a certe aree autonomiste, al momento fuori dal Patt e transfughi nelle civiche ma non solo. Ed anche un ruolo d’ago della bilancia in vista di un ballottaggio.
Giuseppe Facchini
Tra titubanza, orgoglio e voglia di rimettersi in gioco, Giuseppe Facchini, personaggio che ha vissuto molte pagine nella vita amministrativa e politica di Pergine, in primavera aveva dato vita a “SiaAmoPergine”, alla quale avevano subito aderito Europa Verde e Pd. Dopo la pandemia è proseguito il lavoro per cercare di riunire nello stesso progetto sia Futura, il movimento che era nato per la candidatura in Provincia di Paolo Ghezzi, Upt e Socialisti. Un tentativo quindi di riunire il centrosinistra perginese. «Da parte nostra c’è tempo per allargare la coalizione a tutto il centrosinistrra- conferma Facchini -. Puntiamo alla creazione di un programma partecipato, in grando di coinvolgere più forze. Al momento non c’è adesione ufficiale da parte di Up e Socialisti nonostante diverse persone provenienti da quelle realtà politiche si stiano confrontando con noi. Quanto a Futura invece questa invece al momento si è smarcata». E da qui nascono le titubanze di Facchini, che sembrerebbe pronto a farsi da parte per far spazio ad un candidato sindaco che fosse condivisi anche da tutte le altre realtà del centrosinistra. «Intanto noi ogni lunedì in videoconferenze aperte a cittadini, esponenti politici, professionisti e a quanti voglio dare il proprio contributo per raccogliere idee e prospettive per Pergine».
Aldo Luchi
Il centrodestra, di fatto sostanzialmente la Lega, lo ha scelto per puntare al Municipio. Lega che sta lavorando per coalizzare attorno al nome di Aldo Luchi l’intera area politica creando altre liste a supporto del proprio candidato sindaco. “Vogliamo riportare una di Trentino come unità territoriale, parte di un federalismo che ha radici lontane e profonde. E lo facciamo anche rivolgendosi in modo convinto ai giovani e alla gente pensante. Stiamo lavorando per il futuro dei nostri giovani. La politica è miope, lavora a breve termine, per il tempo che va alla nuova votazione. Noi invece vogliamo pensare al futuro, non fermarci a questa tornata elettorale, ma pensare agli anni che verranno. Alla Pergine del domani». Un lavoro di coagulazione ancora in divenire per dare maggiore sostegno al progetto Luchi.