Stet prepara la fusione con Amnu
Nello statuto dell’azienda elettrica l’attività si amplia a rifiuti, parcheggi e reti di telecomunicazione
PERGINE. Nuova evoluzione con ampliamento dell’attività per Stet spa: da semplice “azienda elettrica” (nel 1947) che gestiva l’energia prodotta dalla centrale su Rio Nero a Serso ed era guidata da Tullio Sartori, alla Stet spa costituita una quindicina di anni, passando attraverso la municipalizzata Amea (nata poco più di 40 anni). In questi 70 anni di storia, la comunità perginese con i propri rappresentanti in municipio ha assistito a una serie di traguardi e punti di partenza determinanti per il proprio sviluppo sociale ed economico. Una storia quindi partita da lontano se si pensa che la centrale di Serso fu una delle prime in Europa, ed era la fine del 1800, per poi arrivare a quella di Canezza poco più di 30 anni fa, con la nuova società strutturata per passare dalla semplice produzione ed erogazione di energia elettrica (compresa la competenza per nuove reti di distribuzione) alla gestione del ciclo completo dell’acqua, alla distribuzione del gas metano, alla trigenerazione, eccetera. Un’attività sempre in crescendo, che in questi giorni vede gettare le basi per nuovi traguardi coinvolgendo anche Baselga di Piné, Fierozzo e Frassilongo, e Vignola. E che fa l’occhiolino anche a Borgo.
In questo senso va intesa la serie di modifiche apportate allo statuto e approvate all’unanimità. Da specificare che il Comune di Pergine con il 74% circa di quote della spa è l’azionista più importante. Il resto delle quote è suddiviso tra i pochi Comuni limitrofi. La serie di modifiche allo statuto ha riguardato soprattutto le possibili attività future (rifiuti, parcheggi, reti di comunicazione). A queste si sono affiancate le novità relative agli organi amministrativi. E quelle relative all’atttività, accanto alla gestione del ciclo integrale delle acque (fino alla vendita), l’acquisto, l’importazione, la produzione, il trasporto, la distribuzione, la misura e la vendita di energia elettrica, inoltre l’acquisto, l’importazione e stoccaggio, la distribuzione, la misura e la vendita di gas combustibili. Poi appunto le novità: progettazione, costruzione e gestione di impianti di produzione di energia termica e/o di energia combinata termica ed elettrica abbinati a reti di distribuzione di energia termica, ivi compresa la vendita ai clienti finali. Si aggiunge la parte relativa ai rifiuti: raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, speciali e pericolosi, progettazione, costruzione e gestione di impianti industriali e domestici per il trattamento, lo stoccaggio ed il recupero energetico dei rifiuti, di parcheggi pubblici, di reti di telecomunicazione e di altre infrastrutture territoriali, interventi di efficientamento energetico di edifici e di impianti, l’autoproduzione di beni, funzioni e/o servizi strumentali a favore degli enti soci, con convenzioni specifiche, infine consulenza e assistenza tecnica e amministrativa per enti e imprese pubblici e privati operanti negli stessi settori o in settori analoghi nei limiti consentiti. Rimangono in capo a Stet: riscaldamento caldaie comprese, impianti di illuminazione pubblica e semafori, contatori t-contatore, realizzazione di impianti o parti di essi, effettuazione di collaudi o verifiche e quant’altro in conformità alle norme.
La Stet consegue lo scopo sociale operando sia in via diretta che attraverso società controllate e/o collegate (detenzione di partecipazioni in altre società di servizi o in attività collaterali o affini). Interessanti i “commi” relativi ai rifiuti. A questo proposito, il sindaco di Pergine Roberto Oss Emer ha parlato di una fusione Amnu sempre più vicina. Con Stet sono in comune il direttore generale e il server, ma anche altri canali operatici come gli uffici. «Ci sono ancora alcuni ostacoli come la compagine sociale - ha detto - visto che per Amnu sono soci tutti e 15 i Comuni dell’Alta Valsugana, mentre per Stet sono una decina».
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