Stadio coperto della velocità e Olimpiadi: il rilancio di Piné
baselga di piné. La tempesta Vaia e le Olimpiadi del 2026 sono stati gli argomenti importanti più approfonditi nell’incontro tradizionale d’agosto tra turisti e giunta comunale a Baselga di Piné. Non...
baselga di piné. La tempesta Vaia e le Olimpiadi del 2026 sono stati gli argomenti importanti più approfonditi nell’incontro tradizionale d’agosto tra turisti e giunta comunale a Baselga di Piné. Non sono mancate, naturalmente, molte altre osservazioni e rilievi su panchine, molte rovinate e divelte dalla tempesta, sui cassonetti dei rifiuti, sulla mancanza di cestini che hanno trovato il sindaco Ugo Grisenti, l’assessore Gottardi, il presidente dell’Apt Cadrobbi e Diego Fedel di Amnu molto puntuali nel dare risposte adeguate a questi inconvenienti non sempre facilmente risolvibili nell’immediato.
Il vice sindaco Bruno Grisenti ha spiegato ai turisti il perché non è possibile percorrere il lungo lago sull’intero anello e ha fatto notare che non è né un capriccio dell’amministrazione comunale né tantomeno un ritardo burocratico, ma un iter previsto che si concluderà solo al compimento dell’anno del disastro, quindi solo a fine ottobre sarà possibile approntare i lavori di sistemazione con l’installazione delle barriere para massi e la costruzione ex-novo di un sentiero panoramico con vista lago che sale in quota per circa trenta metri. Ha spiegato che ora l’aspetto dell’altopiano appare solo modificato, grazie i notevoli lavori che sono iniziati ancora in inverno per ridare ordine e serenità a un territorio veramente molto provato dalla furia del vento. L’assessore Elisa Viliotti ha rassicurato sul futuro della zona chiarendo che sono già stati avviati dei Laboratori coinvolgendo la popolazione per elaborare dei progetti in grado di ripensare il territorio rendendolo più attrattivo.
Prima di rispondere alle domande sulle Olimpiadi del 2026 Ugo Grisenti, ha voluto chiedere più collaborazione da parte di tutti. Se una parte del lago è transennata e c’è un cartello di divieto per assicurare l’incolumità delle persone, queste dovrebbero rispettarlo come ad un semaforo rosso: non si passa. Ha parlato della grande opportunità offerta al nostro altopiano e dell’importanza che potrebbe rivestire per un rilancio del turismo, il core-business, della nostra economia. «Per il nostro Altopiano la sede olimpica della velocità su ghiaccio potrebbe ridare quell’importanza sportiva che solo uno stadio coperto assicura, puntando anche sulla posizione ottimale dei nostri mille metri di altitudine».
Per il momento non c’è ancora permesso di utilizzare il logo delle Olimpiadi per pubblicizzare l’evento, perché la certezza al cento per cento ci sarà data solo a fine ottobre dalla nostra amministrazione provinciale. «La struttura avrà un costo preventivato sui 36 milioni e seicentomila euro, con i costi di gestione che dovrebbero aggirarsi tra ottocentomila e un milione di euro l’anno. Una volta creato lo stadio e detratti i ricavi che speriamo siano in linea con i costi, per l’ospitalità che possiamo offrire a numerose associazioni sportive, rimane solo l’interrogativo su chi ripianerà gli eventuali costi in eccesso».