Si mette in sicurezza la scarpata alle spalle dell’acquedotto 

Avviati i lavori nell’area Busneck a Canezza dove in gennaio si era staccata una frana. Già sistemate le reti paramassi


di Roberto Gerola


PERGINE. In fase avanzata i lavori di messa in sicurezza dell’area al Busneck. Era stata interessata nella notte tra il 10 e l’11 gennaio scorso a una frana staccatati dal versante soprastante la centrale dell’acquedotto al Busneck. I lavori sono iniziati da qualche giorno e sono eseguiti dall’impresa Geo Rock srl di Spiazzo alla quale è stato affidato l’intervento per un importo di 110.000 euro. In seguito alla calamità dovuto provvedere per mettere in sicurezza tutta l’area. Grossi massi si erano staccati da una sperone di roccia poco a monte, e, pur rallentate dal bosco ceduo avevano centrato il tetto della centrale asportando alcuni pannella finestrati della facciata e provocando altri danni per fortuna di minore entità e non interessando la vicina casa di abitazione.

Finora sono stati eseguiti i lavori relativi all’imbrago provvisorio dello sperone dal quale sono avvenuti i distacchi di materiale; una grossa maglia di acciaio è stato poi posta lungo il versante per una lunghezza di circa 40 metri e che ripara sia la casa di abitazione che l’edificio del Busneck; inoltre sono state tagliate le piante e gli arbusti lungo tutta la parete per procedere ad un accurato disgaggio manuale dell’area sul pendio. Inoltre, per la rete metallica a maglia sono stati collocati micropali a sostegno dei plinti della barriera paramassi e posati i tirafondi per gli ancoraggi laterali, la barriera paramassi è deformabile “a dissipazione d’energia” con altezza di intercettazione di 4 metri per un tratto di appunto circa 40 metri lineari a protezione dell’acquedotto e verifica dell’estensione della linea paramassi anche a protezione dell’abitazione privata.

Dal punto di vista burocratico si tratta di un intervento di “somma urgenza” dovuto per calamità naturale e quindi con specifici finanziamenti da parte della Provincia. Gli uffici tecnici del Comune avevano provveduto a redigere una perizia (con il geometra Remo Valentini) che aveva quantificato il costo dell’intervento in 150.000 euro. Si era provveduto anche ad affidare alcuni incarichi: la redazione degli elaborati di calcolo e le verifiche tecniche sul posto dei lavori è stato affidato allo studio dell’ ing. Stefano Filippi (Rovereto) per un importo di 5.865,58 euro già al netto dello sconto pari al 25% più gli oneri previsti per un totale di 7.442,36 euro lordi. Inoltre, al geologo Stefano Facchinelli con studio a Pergine è stato dato l’incarico relativo alla redazione degli studi geologici - geotecnici e alla successiva direzione geologica dei lavori. Il compenso è di 4.466,25 euro al netto dello sconto pari al 14,28% e oltre agli oneri previsti: in totale 5.557,79 euro al lordo delle ritenute.













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