Pergine sta per diventare la città delle ciclabili
Mentre si sta lavorando per realizzare due nuovi tratti lungo le vie cittadine la Provincia ha affidato la progettazione dell’atteso percorso tra Ciré e Trento
PERGINE. Una volta completata la ciclabile della Valsugana, Pergine sarà probabilmente la città tra le più servite per questi tipo di viabilità alternativa. Oltre alle ciclabili che internamente al centro storico stanno in qualche modo prolificando, arriveranno a quota sette quelle che raggiungeranno la città dalle direzioni principali, e che naturalmente saranno percorse anche in direzione opposta. Da una visione globale della situazione emerge che una ciclabile va (o arriva) in direzione della valle dei Mocheni: si tratta della strada sterrata lungo Fersina (sponda destra) dal centro sportivo fino a Canezza per poi penetrare in valle dei Mocheni. Altre quattro raggiungono Pergine ( se ne staccano in direzione di San Cristoforo); altre due invece procedono in direzione di Trento (o viceversa). Per qualcuna, evidentemente occorrerà ancora qualche anno, ma comunque la progettazione sta avanzando e proprio in questi giorni, la Provincia con specifiche determine ha affidato l’incarico a professionisti.
Due ciclabili per (o da) Trento. La prima per la verità, inizia al Ciré e arriva in centro città (sul lato destro della statale, scendendo, ed è comunale; la seconda fa parte della “Ciclabile della Valsugana” con partenza (o arrivo) a Trento. Ed è il tratto più complicato dal punto di vista della sua realizzazione: da Ponte Alto transita sulla ex statale (la strada dei Crozi). A parte il tratto Trento – Ponte Alto, per la ciclabile viene ipotizzato un percorso di massima: stacco dalla rotatoria di Ponte Alto che per alcune decine di metri prosegue a sbalzo “aggirando” poi la casa d’abitazione vicino all’innesto sulla statale; poi sottopasso per superare la statale e immettersi sulla Strada dei Crozi (che dovrà essere messa in sicurezza visto il costante pericolo di “caduta sassi”). Dalla Strada dei Crozi si sale in alto con un percorso da realizzare sopra la galleria del Rio Farinella; utilizzando poi il sottopasso percorso dai camion che si recano nella cava Corona, la pista si trasferisce al di là della statale, raggiunge la Mochena (lato Molino Pontalti) risale (dopo aver superato il Sille con un ponte) in direzione della (in costruzione) Cittadella dei Piccoli Frutti; con un ponte dedicato, il percorso della ciclabile si trasferisce sulla riva sinistra del Fersina per raggiungere le campagne nella parte bassa di Roncogno (nei pressi della “lumazara”) e stando sempre con la linea Fs sulla propria destra, raggiunge e supera i Fossnocheri, la zona industriale, i Tamarisi, dove strade già esistono fino, ai Campilonghi ; da qui a Fornaci il tratto e breve e le strade esistono: con una diramazione, si utilizza il sottopassaggio delle Fornaci per arrivare in via Maoro e quindi su viale Dante. La “Ciclabile della Valsugana” prosegue dai Tamarisi (campagne di Roncogno) fino a costeggiare la statale alla base del conoide della Marzola (via Pomarol e via dell’Angi - Murogne) per arrivare alla cabina elettrica all’inizio del paese di Canale per utilizzare quei 500 metri (appaltati) che separano (lungo la linea Fs) la cabina elettrica da San Cristoforo (Stazione Fs) da dove il percorso è ciclabile già realizzata.
I progettisti dei tratti perginesi sono: l’ingegner Antonio Lucini (via dell’Angi –Tamarisi) per un compenso di 22.068 euro; l’ingegner Andrea Fedel (di Baselga di Piné) per il tratto dai Tamarisi fino al Sille (parcella di 29.753 euro); l’ingegner Rossano Stefani di Grigno per la progettazione definitiva ed esecutiva e sarà anche coordinatore della sicurezza (parcella di 16.071 euro).