Pergine, l’addio a Elio Sartori con 500 amici
Dopo le esequie nel palazzetto di Madrano e al campo sportivo il figlio ha offerto a tutti il gulash, piatto forte del papà
PERGINE. Celebrato all’interno delle strutture sportive di Madrano, alla cui realizzazione si è prodigato in anni diversi, si è svolto il funerale di Elio Sartori, con la messa nel palazzetto e il saluto finale nel rinnovato campo di calcio che lui stesso aveva inaugurato.
Mesto e commosso il saluto di centinaia di persone, forse 500, come è stato confermato, dai dirigenti della Polisportiva Oltrefersina, per una cerimonia che non è stata un addio, perché quello che ha saputo fare Elio in oltre 50 anni di servizio in puro spirito di volontariato, nelle molteplici attività del sodalizio, ha dello straordinario, ma sarà sopratutto di esempio per le giovani generazioni.
Molte le associazioni sportive e non, rappresentate con atleti in divisa, hanno presenziato alla cerimonia funebre, le autorità provinciali, dal presidente Ugo Rossi all’assessore Michele Dallapiccola, al consigliere provinciale Gianpiero Passamani, all’ex senatore Franco Panizza, al sindaco di Pergine Roberto Oss Emer, assessori e consiglieri comunali.
Il ruolo, le azioni, i contatti con la gente, la militanza in vari settori della vita sociale di Elio, sono stati ricordati all’omelia anche dal parroco don Marco Berti, poi ampiamente dettagliati da Livio Cristofolini che ha ricordato Elio a nome della Polisportiva Oltrefersina.
Rivolgendosi all’amico defunto ha ricordato: «A cominciare dal Circolo sportivo culturale Oltrefersina, sono numerose le associazioni e gli enti che ti hanno visto protagonista , il Coro Castel Rocca, il Consiglio degli affari economici della parrocchia, il direttivo della Scuola materna, il Consorzio di miglioramento fondiario, l’Associazione pescatori, il Comune di Pergine nel quale per due mandati hai ricoperto il ruolo di consigliere e per un periodo anche di assessore ala cultura, concludendo che ora agli amici dirigenti della polisportiva non resta che continuare sulla strada tracciata, convinti che, sia pure in modo diverso, sarai ancora tra di noi».
Poi, il commosso ricordo e saluto del figlio Stefano che ha ringraziato papà per quanto ha fatto perla famiglia. Infine le esequie e la benedizione, mentre il coro cantava l’Ave Maria e l’inizio del breve corteo che trasportava il feretro in mezzo al campo sportivo, dove tutti hanno avuto modo di darei l’estremo saluto, con il coro che alla partenza del feretro eseguiva “Signore delle Cime”.
Poi un po’ a sorpresa l’invito del figlio Stefano, attuale presidente della Polisportiva, a fermarsi a consumare un piatto il gulash, il piatto forte che papà Elio era solito preparare negli appuntamenti importati per i suoi colleghi e ragazzi.